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Cronache di tragedie annunciate. Cimitero nel Mediterraneo

"From the sea to the city". Dai sindaci al terzo settore, mobilitazione e appello all'Unione Europea per fermare le stragi nel canale di Sicilia

Ancora una volta nel Mediterraneo è stata “la cronaca di una morte annunciata“. Quindi “dobbiamo cambiare lo sguardo sul Mediterraneo. Di queste donne non conosciamo i nomi. Ma sono entrate nella beatitudine. Beati coloro che sono in cammino verso la giustizia. Un cammino che non ha etichetta. Se non il fatto che siamo tutti fratelli e sorelle“, ha detto l’arcivescovo di Agrigento. Monsignor Alessandro Damiano. Davanti alle bare delle sette giovani donne, vittime dell’ennesimo naufragio davanti a Lampedusa. “Non conosciamo le loro storie. Chi le attende. Chi le ha perse. Questo deve inquietare le nostre coscienze“. Le salme sono state onorate anche dal suono prolungato del traghetto Sansovino. Con cui sono state portate a Porto Empedocle.

Sos Mediterraneo

Sulle tragedie dei migranti nel Mediterraneo si è svolta a Palermo una “due giorni” di incontri e confronti. Con la presenza di sindaci di diverse città europee e italiane. E con decine di associazioni civili. A sostegno dei diritti umani. Per lanciare una proposta concreta. In tema di politiche migratorie e accoglienza. “From the Sea to the City” è l’iniziativa organizzata nel capoluogo siciliano. Dall’amministrazione comunale di Palermo e da quella di Potsdam. Il nome è lo stesso del network nato lo scorso giugno. In occasione della Giornata mondiale del rifugiato. E mette insieme realtà che da anni si battono per i diritti dei migranti.mediterraneo

Diritto alla mobilità

“L’obiettivo è dire basta alle morti in mare- spiega il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando-. Per difendere il diritto alla vita e costruire una nuova visione del mondo. Fondata sul diritto alla mobilità degli esseri umani“. Alla “due giorni” hanno aderito numerose città. Come Valencia. Barcellona. Villeurbanne. Parigi. Marsiglia. Monaco di Baviera. Mannheim. Düsseldorf. Flensburg. Bergamo, Bologna. Bari. Reggio Calabria. Lampedusa. Pozzallo. Atene. Tunisi. Tutte insieme per lanciare l’sos sul Mediterraneo divenuto il più grande cimitero d’Europa. Con loro l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice. E il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero.

Mediterraneo
Il presidente del consiglio Ue, Charles Michel

Stop agli alibi

La “due giorni” si è svolta quasi in contemporanea con il Consiglio europeo. Nel quale il tema delle politiche migratorie è stato nuovamente discusso. Da Palermo è partito un messaggio. “Basta alle chiacchiere e ai dibattiti interminabili dell’Europa- esorta Orlando-. Perdersi in parole diventa un alibi per non accorgersi delle morti in mare. L’Europa decide chi deve accogliere. E in che misura nel Mediterraneo si consuma un genocidio. E invece il primo dovere dell’Europa è salvare vite umane“. Una presa di posizione, quella dei sindaci coinvolti nell’iniziativa, che ha portato alla firma di un documento.Mediterraneo

Appello all’Europa

“Chiediamo che venga consentito a chi ha diritto di stare in Europa di arrivare. Senza subire il ricatto dei mercanti di vita. Pagando un costo che è tre volte quello di un biglietto aereo– sottolinea il sindaco di Palermo-. Questo è un reato. L’Unione europea è responsabile penalmente. Perché non consente a chi ha un diritto di esercitarlo. C’è poi il tema che riguarda l’asilo. E il trattamento dei migranti. Da Palermo è partita la solidarietà delle città. Che si dichiarano disponibili ad accogliere. E’ una solidarietà delle città. Rispetto a un’accoglienza che gli Stati continuano a non dimostrare”.

Il più grande cimitero d’Europa

Tre settimane fa si è svolta ad Augusta, in Sicilia, la cerimonia di accoglienza del relitto della barca naufragata il 18 aprile 2015.”Questo simbolo di tante tragedie nel Mar Mediterraneo continui ad interpellare la coscienza di tutti. E favorisca la crescita di una umanità più solidale. Che abbatta il muro dell’indifferenza- ha sottolineato papa Francesco all’Angelus-. Pensiamo che il Mediterraneo è diventato il cimitero più grande d’Europa!”.

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