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Maturità in pandemia, appello della Chiesa ai giovani

Maturità: monsignor Manetti (Montepulciano) agli studenti, “il più l’avete fatto, mettete le vostre competenze e i vostri doni a servizio degli altri”

Per la Maturità l’appello della Chiesa agli studenti. “Il voto che prenderete dopo l’esame non è un metro preciso per misurare esattamente i doni che ciascuno ha”. Anche “perché in questo momento neanche voi sapete i doni che avete. Almeno non tutti. È la vita che li tira fuori via via. E ci sono anche delle sorprese. Uno pensava di non avere quel dono. E invece viene fuori. Ma l’importante è metterli a disposizione della comunità”.Maturità

Maturità in pandemia

Siate “sereni e tranquilli. Per quanto possibile. Un po’ d’ansia c’è sempre, ovviamente. Se no non sarebbe l’esame. Voglio dirvi che il più l’avete fatto. Avete attraversato il deserto e questo conta”, afferma il vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Spiega monsignor Stefano Manetti: “Voi siete quelli sopravvissuti alla prova della pandemia. Che hanno vissuto gli ultimi due anni delle Superiori nelle ristrettezze delle limitazioni dell’emergenza sanitaria. Siete quelli della Dad“. E aggiunge il presule: “Per usare un’immagine biblica avete attraversato il deserto. E’ stata una prova dura. E ora, all’orizzonte, si vede la terra promessa. Le nubi si sono addensate su questa età della vostra vita. Ma stanno già filtrando i raggi del sole. Dopo l’inverno c’è la primavera. I dati sanitari attuali ci dicono questo”.maturità

Nuova energia

Sostiene monsignor Manetti: “Avete sofferto. Tutti abbiamo sofferto. Questa sofferenza si trasformi adesso per voi in nuova energia. In una forza più grande. Anche per affrontare la prova dell’esame. La magia che opera questa trasformazione si chiama amore. Amore per la vita, prima di tutto. Che proprio attraverso le difficoltà scopriamo essere un’avventura meravigliosa. La vita è bella. E vale la pena di essere vissuta sempre”.maturità

Scoperta

Conclude il vescovo toscano: “La maturità in fondo è questo. Diventare persone capaci di amare. Vuol dire diventare forti non da soli. Ma perché sappiamo aspettarci. Sappiamo darci la mano e insieme vincere le difficoltà. Maturità è liberare la voglia di vivere che c’è in ciascuno di noi. È scoprire che il problema mio. E che penso sia solo mio. In realtà è identico a quello che hanno gli altri. Fatta questa importante scoperta, possiamo trasformarlo insieme. In una straordinaria opportunità di crescita. Maturità è mettere le proprie competenze e i propri doni a servizio degli altri. E abbiamo visto come questo sia importante in questi ultimi due anni”.

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