Oggi, 4 giugno, si ricorda “il 32/esimo anniversario della micidiale repressione della Repubblica popolare cinese in Piazza Tienanmen, che ha ucciso migliaia di manifestanti che chiedevano semplicemente il rispetto dei loro diritti e libertà”. Lo scrive su Twitter il segretario di Stato Usa Antony Blinken, secondo cui “i diritti umani sono universali e tutti i governi devono proteggerli e promuoverli”. Sui fatti del 1989, Blinken ha detto ieri che gli Usa sostengono il popolo cinese chiedendo che “il loro governo rispetti i diritti umani”, in aggiunta a “trasparenza” e “resoconto completo di coloro che erano stati uccisi, detenuti o dispersi”.
June 4 is the 32nd anniversary of the PRC’s deadly crackdown in Tiananmen Square, killing thousands of protesters simply calling for their rights and freedoms to be respected. Human rights are universal, and all governments must protect and promote them.
— Secretary Antony Blinken (@SecBlinken) June 4, 2021
Le proteste di piazza Tienanmen
Le proteste di piazza Tienanmen furono una serie di manifestazioni popolari di massa che ebbero luogo principalmente in piazza Tienanmen a Pechino dal 15 aprile al 4 giugno 1989 culminate nel cosiddetto Massacro di Piazza Tienanmen: l’esercito cinese armato con fucili d’assalto e carri armati aprì il fuoco contro i dimostranti. La stima dei morti non è certa: varia – a seconda delle fonti – da parecchie centinaia a parecchie migliaia, con migliaia di feriti.
Nel mondo occidentale la protesta viene considerata un evento fondamentale e importantissimo del XX secolo, ma in Cina il solo parlarne è considerato un tabù. Sebbene su internet, giornali e documentari si possano trovare varie testimonianze, filmati e immagini riguardanti la protesta, molti documenti di questi e altri generi sono stati occultati dal Partito Comunista Cinese tramite l’utilizzo di censura e disinformazione, permesse dal controllo pressoché totale dei mass media.
La commemorazione annuale al Victoria Park
Ciò diviene particolarmente evidente durante le commemorazioni organizzate per l’anniversario del massacro: ogni anno, in occasione del 4 giugno, si tengono marce o fiaccolate nel silenzio dei mezzi di comunicazione e sotto lo stretto controllo delle autorità, che tengono sotto osservazione anche i contenuti pubblicati su internet (motori di ricerca, chat e social network compresi) e i dissidenti vengono relegati agli arresti domiciliari.
Incitavano a manifestare: 2 arresti a Hong Kong
Proprio in queste ore, la polizia di Hong Kong ha arrestato due persone con l’accusa di aver sollecitato l’adesione alla veglia serale vietata al Victoria Park per commemorare le vittime della repressione delle proteste di Piazza Tienanmen del 1989. Si tratta di Chow Hang-tung, la vicepresidente di Alleanza di Hong Kong, gruppo che dal 1990 organizza la veglia in ricordo delle vittime, e di un ragazzo di 20 anni.
Manifestazione vietata per il Covid
La polizia ha vietato la fiaccolata annuale al Victoria Park per il secondo anno di fila, citando i pericoli legati all’assembramento nel mezzo della pandemia del Covid-19, e la decisione è stata confermata da una commissione d’appello. Intanto, sarebbero 7.000 gli agenti schierati contro possibili manifestazioni sollecitate su Internet, ha riferito il South China Morning Post, mentre parte di Victoria Park è già stata chiusa al pubblico. Le misure di sicurezza sono la risposta agli appelli online affinché le persone si presentassero al parco per osservare la fiaccolata annuale, nonostante il divieto ufficiale.