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Commissario Figliuolo: “Si valuta la raccomandazione di Astrazeneca anche per under60”

Il generale ha annunciato che presto saranno vaccinati gli atleti per le Olimpiadi "Segno dell'Italia che riparte"

Astrazeneca potrebbe essere usato per vaccinare anche chi ha meno di sessant’anni. Il commissario straordinario per l’emergenza Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha parlato di questa ipotesi nel corso dell’inaugurazione del nuovo hub vaccinale della Regione Lazio presso il Polo Acquatico Frecciarossa, a Ostia, in compagnia del presidente Nicola Zingaretti. Il commissario ha ribadito l’importanza di utilizzare tutti i vaccini a disposizione e ha dichiarato che ad oggi sono state effettuate 20,7 milioni di somministrazioni a fronte di una disponibilità di 24,7 milioni di dosi.

La valutazione

Il vaccino anglo-svedese era stato oggetto di discussione quando si erano diffuse le notizie di alcuni casi di trombosi avvenuti nei giorni successivi alla somministrazione, tanto che alcuni Paesi del Nord Europa avevano deciso di sospenderlo. Altri, come Francia e Germania, avevano posto limiti d’età. L’Italia aveva scelto di raccomandarne l’uso nelle persone di età superiore ai 60 anni. L‘Agenzia europea per i medicinali (Ema) aveva riconosciuto come possibili i legami tra l’utilizzo del vaccino e i trombi, sottolineando comunque che i benefici sono di molto superiori ai rischi. Il generale Figliuolo ha ricordato che “Astrazeneca è un vaccino che è consigliato per determinate classi ma l’Ema dice che va bene per tutti” e ha inoltre avvisato che “dobbiamo impiegare tutto perché se non lo facciamo il ritmo della campagna non raggiungerà i risultati e gli effetti voluti nei tempi prefigurati”. In merito a questo ha spiegato che si potrebbe arrivare a vaccinare con Astrazeneca anche chi ha meno di 60 anni: “E’ probabile che nell’ambito della rolling review, la revisione dovuta all’esperienza durante le vaccinazioni di massa, si possa anche fare la raccomandazione su una classe inferiore ai 60 anni. Questo si sta pensando nelle interlocuzioni che ho avuto con il Comitato tecnico scientifico, con l’Istituto superiore di sanità, con il Consiglio superiore di sanità e con l’Aifa”. Il commissario ha citato il caso della Gran Bretagna, “consideriamo che ne hanno somministrate 21 milioni di dosi”.

Un vaccino per le Olimpiadi

Sempre Figliuolo ha detto che “fare i vaccini vuol dire salvarsi e se ci vacciniamo in fretta riapriamo anche lo sport. Presto vaccineremo gli atleti che devono partire per le Olimpiadi e anche questo è un segno dell’Italia che riparte”. Ad oggi, ha riferito il commissario, l’Italia ha fatto “20,7 milioni di somministrazioni, a fronte di circa 24,7 milioni di vaccini, quindi abbiamo 4 milioni di vaccini da impiegare in questi giorni finché il 6 maggio non arriveranno i nuovi afflussi”. Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli ha dichiarato: “Abbiamo atleti che vanno alle Olimpiadi, agli Europei, ai Mondiali e devono essere tutelati. Prendere il Coronavirus oggi vorrebbe dire saltare le Olimpiadi”.

 

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