L’impegno dei missionari Agostiniani in Algeria per “restituire ai giovani la speranza nel futuro”. L’antichissima presenza cristiana in Algeria si rinnova. Attraverso la quotidiana testimonianza dei missionari Agostiniani a favore delle nuove generazioni.
Centri di ascolto in Algeria
“L’obiettivo del nostro progetto missionario in Algeria è creare un programma. Di assistenza psicologica e sociale per i giovani algerini. Strutturato in centri di ascolto. Gestiti da professionisti. Associazioni. Volontari. Con lo scopo di contrastare il preoccupante aumento dei casi di suicidio. Come risposta definitiva alle difficoltà e all’incertezza. “Per recuperare uno sguardo di speranza verso il futuro”, spiega a Fides Maurizio Mistiano. Responsabile dei progetti internazionali e della raccolta fondi della Fondazione Agostiniani nel Mondo. La onlus dei missionari di Sant’Agostino opera in più di cinquanta paesi. A sostegno dei poveri e dei più bisognosi.
Presenza bimillenaria
“Gli Agostiniani sono presenti in Algeria praticamente dalla loro nascita“, racconta Misitano all’agenzia missionaria vaticana. Sant’Agostino è nato a Tagaste nel 354 dopo Cristo. Durante i terribili anni del terrorismo degli anni novanta, i frati hanno deciso di non abbandonare il Paese. Nonostante il pericolo di essere uccisi. E hanno tenuto in vita la loro presenza. Grazie ad un programma di dialogo interculturale. Promosso all’interno della Basilica di Ippona. Oggi sono impegnati nella ricerca di dialogo con i referenti di religione musulmana. Così hanno potuto iniziare altri piccoli programmi sociali. Dei quali beneficiano soprattutto giovani, anziani e migranti.
Sos disoccupazione
L’Algeria negli ultimi anni è stata protagonista di una crescita economica importante. E di un netto miglioramento degli indici di sviluppo umano. Ma, sebbene la situazione si stia risollevando, ancora un quarto della popolazione è sotto la soglia di povertà: “Esistono insicurezza ed ingiustizia sociale– spiega a Fides Mistiano-. Il tasso di disoccupazione dei giovani rimane alto. Un giovane su tre non ha lavoro. In particolar modo per i giovani con livelli di istruzione più alti. Questo genera un senso di frustrazione. Alienazione. Perdita di fiducia del futuro. Fino a indurre molti giovani a scegliere di togliersi la vita”. Infatti nel paese nordafricano il tasso di suicidio è in costante aumento. E sta raggiungendo dimensioni allarmanti: “Ogni giorno almeno tre persone si tolgono la vita. E il fenomeno riguarda maggiormente i giovani tra i 15 e 24 anni”.