Momenti di grande paura a Manhattan quando ieri sera sul sagrato della cattedrale di St. John Divine, sede del vescovo, la polizia è intervenuta per fermare un uomo armato che ha aperto il fuoco verso gli agenti prima di rimanere a terra gravemente ferito.
Sulla scalinata della grande chiesa, che si trova ad Harlem, due passi dal Central Park, si era appena conclusa l’esibizione di un coro di Natale, il primo evento organizzato dalla sede episcopale dall’inizio della pandemia. Davanti alla cattedrale c’erano in quel momento centinaia di persone.
L’allarme
Da una prima ricostruzione, scrive Ansa, la polizia sarebbe intervenuta alle 16:00 (ora locale) dopo la segnalazione di un uomo davanti alla cattedrale che indossava una giacca rossa e che urlava dicendo di voler essere ucciso.
Con sé aveva almeno due armi da fuoco. Ad intervenire sarebbero stati gli agenti di pattuglia attorno alla chiesa. L’uomo, raccontano i testimoni, avrebbe quindi cominciato a sparare prima in aria poi verso i poliziotti che hanno immediatamente risposto al fuoco colpendolo mortalmente. Trasportato in ospedale, è morto poco dopo.
Un’altra persona sarebbe rimasta ferita ma non si conoscono le sue condizioni, sembra si tratti di un agente. Intanto le tante persone presenti, una folla di alcune centinaia di persone, hanno vissuto attimi di puro terrore. Subito si è scatenato un fuggi fuggi generale e gente che, in preda al panico, tra le urla di spavento si è buttata a terra o nascosta dietro le auto parcheggiate per ripararsi dagli spari.
Il gesto di un folle?
Ancora sconosciute le reali intenzioni dell’uomo che ha aperto il fuoco, anche se gli investigatori dalla dinamica raccontata dai testimoni, sembrano escludere l’azione premeditata o di stampo terroristico, propendendo piuttosto per il gesto di una persona mentalmente instabile.
L’attentatore è morto nell’ospedale in cui era stato portato: il colpo fatale lo avrebbe raggiunto alla testa. Non è ancora nota la sua identità, si sa solo che sarebbe un cinquantenne. In una conferenza stampa gli agenti intervenuti sono stati definiti “eroi”.
Guida pericolosa
E’ la seconda volta in tre giorni che a Manhattan scatta l’allarme. Venerdì pomeriggio un’auto aveva travolto un corteo di manifestanti organizzato dal movimento Black Lives Matter. La guidatrice è stata arrestata, ma a alla fine le è stato imputato solo il reato di guida pericolosa.