Non potrebbero i miei occhi resistere a guardarti nella tua propria e divina chiarezza; anzi neppure tutto il mondo potrebbe reggere al fulgore della tua gloria e della tua maestà. Perciò col nasconderti sotto il Sacramento tu provvedesti alla mia debolezza. Veramente ho qui presente e adoro colui che adorano gli Angeli in cielo, se non che io l’adoro, sin che vivo, per fede (velato nel Sacramento), ed essi nella propria natura senza velame.
Io devo contentarmi del lume della vera fede, e di camminare in essa, finché non spunti il giorno dell’eterna chiarezza e le ombre e le figure si dileguino. Quando poi sarà venuto ciò che è perfetto, cesserà l’uso dei sacramenti, perché nella gloria celeste i beati non hanno bisogno del sacramentale rimedio.
Godono essi senza fine alla presenza di Dio contemplandolo nella sua gloria faccia a faccia, e nell’abisso della sua divinità trasformato di chiarezza in chiarezza gustano il verbo di Dio fatto carne, come fu da principio e rimane in eterno.
RISOLUZIONI: Risolvi di mostrarti spesso grato al Signore che ha trovato un mezzo così semplice di stare con noi senza darci soggezione collo splendore della sua Maestà, e col provvedere alla nostra debolezza e impotenza di vederlo e contemplarlo nella sua propria natura.
Tratto da un’antica edizione del 1800 dell’Imitazione di Cristo