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Formula 1, Hamilton è leggenda: sette volte campione come Schumi

Il pilota inglese vince a Istanbul e conquista il suo settimo campionato del mondo. Come il tedesco, con l'occasione di fare ancora meglio di lui

L’ultimo fotogramma simile risale al 29 agosto 2004. Quel giorno a Spa vinse Kimi Raikkonen, allora in McLaren. Ma più che al giovane campione in rampa di lancio, i riflettori illuminano il secondo gradino del podio, occupato da Michael Schumacher. Al quale la posizione numero due aveva appena consegnato il titolo mondiale, il quinto di fila in Ferrari, il settimo in assoluto. Giusto 16 anni fa, un’era geologica per la Formula 1. All’epoca tutti scommettevano su Kimi, che in effetti sarebbe diventato l’unico (finora) dopo Schumi ad aggiudicarsi il titolo in Ferrari. Ma forse nessuno pensava realmente che un pilota sarebbe stato in grado di eguagliare chi, come il tedesco, aveva polverizzato il record di un mostro sacro come Fangio. Ma il Duemilaventi è un anno strano, sotto tutti i punti di vista. E Lewis Hamilton fa anche meglio di Schumi: a Istanbul si porta a casa vittoria e settimo titolo iridato, trionfando con il record di vittorie in F1 già in tasca. Strappato proprio al grande Michael.

Hamilton nella storia

La Rossa di allora come la Mercedes di oggi. Senza rivali, in grado di frantumare qualsiasi primato. Tanto che, allora, l’unico realmente in grado di contendere il titolo-record a Schumacher fu il suo compagno di squadra, Barrichello. Esattamente come oggi, con il solo Bottas a tenere realmente il passo del fuoriclasse Lewis. Con la sorte che in Turchia non gli è favorevole, mandandolo subito fuorigioco, lasciando a Hamilton il palco d’asfalto. Il campione del mondo parte condizionato, come gli altri, dal diluvio che ha colpito Istanbul. Poi la magia, alla faccia di chi ne attribuisce il successo alla sola (seppure inappuntabile) potenza della macchina: una sola sosta, con montaggio delle intermedie, e sorpasso raggiunto subito dopo il secondo stop di Sergio Perez, fin lì leader della corsa. Una tenuta degli pneumatici che gli consente di arrivare fino alla fine, macinando decimi davanti al messicano e a un ritrovato Sebastian Vettel. Fra i primi a congratularsi con Hamilton. Lui che pure 4 mondiali li ha vinti, anche se ormai i suoi trionfi in Red Bull sembrano di un secolo fa.

Verso il nuovo anno

Il settimo titolo al culmine di una gara capolavoro era nelle corde di Hamilton. Che decide di fare le cose per bene nel giorno in cui entra definitivamente nella storia. E a far tremare i polsi è il pensiero che Lewis possa fare anche meglio di Schumacher, superando quel tetto leggendario che quasi tutti credevano impossibile. Ma del resto i più ritenevano che anche far meglio di Schumi superandone il record di vittorie in Formula 1 fosse al limite dell’umano. Non solo Hamilton ci è riuscito ma, non fosse stato per l’exploit di Nico Rosberg nel 2016, avrebbe perfino portato a casa il record di mondiali vinti di fila. Quello per ora resta a Michael e a Fangio. Ma davanti a Lewis si prospetta un’altra stagione da protagonista e con un altro mondiale farebbe il pieno. Il conto alla rovescia è già partito.

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