San Cornelio il Centurione, vescovo, Cesarea di Palestina (Palestina), I secolo.
Si parla di Cornelio negli Atti degli Apostoli nel capitolo X. E’ un centurione romano, pio, religioso e caritatevole. Un pomeriggio, verso le ore 15, mentre sta pregando per conoscere la volontà divina, gli appare un angelo che, oltre a dirgli che le sue preghiere e gli atti di carità verso gli altri sono molto graditi al Signore, lo incita a mandare degli uomini a Giaffa, per invitare nella sua casa un uomo di nome Simone, detto anche Pietro, il quale gli avrebbe dato tutte le risposte alle sue domande.
Il centurione obbedisce: Pietro dopo quattro giorni è da lui. Cornelio, attorniato dai suoi familiari, lo accoglie con tutti gli onori. All’improvviso, mentre Pietro sta parlando ai presenti di Gesù il Risorto, lo Spirito Santo scende su tutti e si manifesta in forme di lingue di fuoco. Pietro battezza gli astanti con acqua perché comprende che è volontà divina che anche i pagani possano essere ammessi alla nuova religione (fino ad allora apparentemente riservata ai soli ebrei circoncisi).
Dopo il suo Battesimo non si hanno più notizie certe di Cornelio. Secondo alcuni agiografi diventa vescovo di Skepsi, in Misia, dove viene imprigionato dal prefetto della città Demetrio, che Cornelio riesce a convertire alla fede cristiana. Secondo la tradizione della Chiesa greca, Cornelio muore martire in questa città e la sua casa viene trasformata in Chiesa: alla fine del IV secolo, come riferisce san Girolamo, è visitata anche da santa Paola nel suo viaggio in Palestina.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci aiutano a vivere e a morire” di Luigi Luzi