Resta stabile la curva dei contagi da coronavirus in Italia. Secondo quanto riferito dal Ministero della Salute, il numero di casi giornalieri è di 5.456, appena 286 in meno di ieri, anche se è minore anche il numero dei tamponi effettuati, ovvero 104.658 rispetto ai 133.084 di ieri. Il numero totale dei contagiati, inclusi vittime e guariti, tocca quota 354.95 dall’inizio della pandemia. Per quanto riguarda i decessi di oggi, il numero resta purtroppo stabile: 26 in un giorno. Ieri erano state 29. In Italia, nei mesi del coronavirus, si è arrivati così a 36.166 vittime. Anche oggi, la regione più colpita è la Lombardia: 1.032 casi su 15.590 tamponi effettuati, ovvero una percentuale del 6,6%, in crescita rispetto al 4,9% di ieri. Arrivano a 79.075 gli attualmente positivi, con un incremento di 4.246.
L’attività motoria e sportiva
Numeri che confermano l’attuale trend della pandemia e che, ancora una volta, suggeriscono prudenza. Anche dal Viminale, nella giornata di oggi, è stato precisato che le misure base di protezione rappresentano uno degli elementi fondamentali di contrasto alla pandemia. Mascherine, igienizzante e distanziamento sociale, come ribadito anche ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, costituiscono un elemento cruciale per l’arginamento giornaliero del Covid-19. In attesa del Dpcm che dovrebbe chiarire i prossimi passi, dal Ministero dell’Interno si precisa intanto che le attività sportive possono svolgersi senza mascherina. Nel testo, il Viminale precisava che per attività motoria “debba intendersi la mera passeggiata e non la corsa, anche quella svolta con finalità amatoriali, in quanto riconducibile ad attività sportiva”. Jogging e footing, quindi, “potranno continuare a svolgersi senza obbligo di mascherina“, in quanto attività sportiva.
Vaccino entro l’anno
Per quanto riguarda il vaccino, interviene il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Che, a Mezz’ora in più su Rai Tre, afferma che “grazie all’accordo con Oxford University, entro fine anno avremo le prime dosi del vaccino. E dobbiamo superare e dall’inizio dell’anno prossimo inizieremo le vaccinazioni”. Secondo il capo della Farnesina, “a febbraio non eravamo assolutamente preparati, non avevamo niente, neanche come filiera produttiva. Adesso abbiamo un Paese che può avere delle disfunzioni, ma si è attrezzato e ha dimostrato di saper affrontare l’emergenza. Questo è un Paese che non deve essere troppo duro con sé stesso. Le terapie intensive sono attrezzate“.