Stato di emergenza a livello 4 nella provincia dello Yunnan, nel Sud della Cina. Nello specifico nella contea di Menghai, dove è stato individuato un caso di peste bubbonica. A contrarre il bacillo, un bambino di tre anni che, ora, sarebbe in condizioni stabili. Il piccolo, tuttavia, non è la prima persona ad aver contratto l’infezione. Nel mese di agosto, nella regione della Mongolia Interna (rientrante nel territorio cinese), un intero villaggio era stato messo in lockdown dopo la morte di una persona uccisa dal bacillo. Immediata l’allerta sanitaria di livello 3, dopo la conferma della diagnosi da parte della Commissione sanitaria del Comune di Baotou. Il villaggio in questione era quello di Suji Xincun, completamente isolato dopo una serie di test a tappeto sugli abitanti. Sette le persone poste sotto osservazione, per essere entrare a stretto contatto con la vittima.
Trasmissione sotto controllo
Il nuovo caso, tuttavia, risulta all’estremo opposto del Paese, nella zona meridionale. Riscontrato durante un’indagine sanitaria che ha coinvolto l’intera regione, dopo il ritrovamento di due ratti morti per ragioni sconosciute. Già nei giorni del caso di Suji Xincun, le autorità sanitarie avevano fatto sapere che, oggi, il rischio di epidemie è più contenuto, per via delle maggiori conoscenze mediche rispetto all’epoca della Morte nera del XIV secolo. Un punto di vista confermato anche oggi dalla Scuola della Salute pubblica dell’Università di Pechino, dalla quale ricordano comunque come la malattia si trasmetta attraverso i ratti infetti o da pulci, non colpendo direttamente l’uomo.
Peste, i casi in Mongolia
I casi di peste bubbonica, a ogni modo, nel corso degli ultimi mesi hanno interessato anche la Mongolia. La notizia si era diffuso a luglio, quando un 15enne era rimasto vittima della malattia. Successivamente, nel mese di agosto, un uomo di 42 anni è deceduto per la stessa ragione nella provincia di Khovd, mentre un’altra morte è stata segnalata all’inizio del mese di settembre. Le autorità sanitarie avevano segnalato 17 province mongole potenzialmente a rischio di infezione.