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“La Casa del Giocattolo Solidale”: così si regala un sorriso a un bambino

Intervista di Interris.it a Ivan Papaleo, presidente dell'associazione che sottolinea quanto il volontariato sia fondamentale per il nostro Paese

Lettini e armadi all’ultima moda, ceste piene zeppe di giocattoli, il costoso robot o l’ultima bambola con tanto di auto super accessoriata, mobile per la toletta e, perché no, anche con il suo guardaroba da far invidia alle maison di moda più in voga del momento. E’ questa la fotografia di molte camerette dei bambini che, avendo giochi in abbondanza, spesso li abbandonano, li accantonano per noia.

Ma non tutti hanno questa fortuna. Molte famiglie, infatti, alcune già in difficoltà da prima, altre a causa della pandemia da coronavirus, hanno difficoltà a regalare un giocattolo ai loro bambini. Le priorità sono mettere in tavola un pasto, provvedere alle spese fisse, procurarsi vestiti.

E’ proprio da questa esigenza che nel periodo del lockdown è nata “La Casa del Giocattolo Solidale” che si occupa di raccogliere giochi nuovi o in buono stato da donare a quanti farebbero fatica a regalarli ai loro figli. Un piccolo gesto ma dal grande valore che mostra, ancora una volta, la forza della solidarietà.

Interris.it ha intervistato il presidente di “La Casa del Giocattolo Solidale”, Ivan Papaleo, che in questi giorni, insieme ai suoi volontari e a quelli della Croce Rossa, è impegnato nell’iniziativa “Zaino solidale”. Una raccolta di quaderni, libri, matite, gomme, insomma tutto ciò che potrebbe servire per iniziare il nuovo anno scolastico.

Perché avete deciso di scendere in campo con l’iniziativa zaino solidale?

“Dalla necessità da parte delle famiglie, alle quali di solito forniamo materiale ludico per i figli, di un aiuto per quanto riguarda il materiale legato alla didattica in vista dell’inizio dell’anno scolastico. Noi come associazione ci occupiamo prevalentemente di donare giocattoli nuovi o usati – con la finalità anche di riciclo – per bambini che vivono situazioni di difficoltà o emergenza economica. Questo perché a volte l’aspetto ludico è quello che di solito viene messo un po’ più in disparte quando si è in difficoltà economica. Giustamente le famiglie prima pensano a reperire il cibo, gli abiti, pagare le bollette. Creando questa associazione abbiamo ritenuto che anche l’aspetto ludico, per la crescita di un bambino, è fondamentale. Noi operiamo nella provincia di Varese. Parlando con le famiglie, alle quali portiamo questi pacchi dono, ci è stata segnalata questa difficoltà nel reperire materiale scolastico e ci siamo attivati. Abbiamo attivato quindi questa iniziativa di zaino solidale in collaborazione con il Comitato Croce Rossa di Varese”.

Di cosa si occupa la vostra associazione?

“Oltre a regalare giocattoli e materiale scolastico, doniamo anche feste di compleanno, reputiamo importante per questi bambini avere anche una giornata dedicata a loro. Ci occupiamo dell’animazione, del ‘trucca bimbi’, abbiamo dei partner che collaborano con noi: pasticcerie, aziende che fanno animazione. Abbiamo creato un equipe di professionisti per organizzare queste feste solidali dove le famiglie non hanno costi da sostenere. Collaboriamo anche con gli assistenti sociali del Comune di Varese che ci segnalano famiglie in difficoltà”.

Come è nata “La casa del Giocattolo solidale”?

“Io sono volontario anche di un’altra realtà, dove durante il periodo della quarantena donavamo alimenti alle famiglie; a Pasqua abbiamo regalato le uova a dei bambini che hanno accompagnato le loro famiglie a prendere i pacchi. Questi tre fratellini, erano i bimbi più felici del mondo. Allora mi è scattata un po’ la scintilla: vedere questi bimbi sono stati così contenti di ricevere un uovo di Pasqua, mi ha fatto capire l’importanza dell’aspetto ludico. L’associazione è nata nello scantinato di casa mia, dove ho raccolto tramite amici e parenti dei giocattoli. A un certo punto non sapevo più dove metterli perché cresceva di pari passo sia la richiesta di donazioni sia di chi aveva bisogno e così ho deciso di ‘cavalcare l’onda’. Tanti amici e volontari mi hanno aiutato e il progetto ha preso il volo. Da quattro giochi nella mia cantina, adesso abbiamo a disposizione un magazzino che ci ha messo a disposizione gratuitamente l’Unione Italiana Ciechi di Varese”.

Quanto è importante per i bambini ricevere un dono?

“E’ fondamentale. Quando arriviamo nelle case di queste famiglie, spesso vediamo le camerette di questi bambini e ci rendiamo conto che non sono le camerette dei nostri figli. Quando arriviamo, per loro è come se arrivasse Babbo Natale; quando ci vedono con questi scatoloni pieni di giochi per loro è una gioia e lo è anche per noi”.

La pandemia ci ha fatto riscoprire il valore delle relazioni sociali, della solidarietà. Molte persone senza i volontari o associazioni avrebbero faticato ancora di più a superare i lunghi mesi del lockdown. Quanto è importante il volontariato?

“Il volontariato è più che importante, è fondamentale. Buona parte del nostro Paese, del sistema Italia si regge sul volontariato e sulla solidarietà delle persone. Senza associazioni e realtà che se ne occupano credo che difficilmente avremmo retto a questa emergenza sanitaria che abbiamo vissuto. E non parlo solo della nostra associazione, ma anche di coloro che si occupano di preparare pasti per le persone, fare servizio di farmacia, a famiglie e persone che senza questo appoggio sarebbero davvero in difficoltà”.

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