Lina Wertmuller, nata nel 1928, oggi, spegne 92 candeline. La regista romana dichiara: “Ho sempre avuto un carattere forte, fin da piccola. Sono stata addirittura cacciata da undici scuole e sul set ho sempre comandato io”.
Ora,è scesa in campo affianco di Legambiente contro la concessione per un allevamento di ostriche e mitili nel Golfo degli Aranci. Si tratta di un luogo a lei carissimo, scoperto ai tempi in cui ha girato uno dei suoi maggiori successi: “Travolti da un insolito destino…”.
La sua carriera
Lina a 17 anni si iscrive al corso di regia all’Accademia Teatrale romana diretta da Pietro Scharoff. Nel 1959 è l’autrice della prima edizione del programma “Canzonissima”. Nei primi anni Sessanta, è la regista dell’adattamento del romanzo di Vamba “Il Giornalino di Gianburrasca”, andato in onda a puntate in televisione e spesso riproposto su Rai Premium. Nel 1963, grazie alla sua amica Flora Carabella, moglie di Mastroianni, conosce Federico Fellini che la prende come aiuto-regista sul set di “8 ½”. Nello stesso anno esordisce come regista con “I basilischi“, film di cui firma anche soggetto e sceneggiatura e di cui doppia ben otto dei personaggi secondari. Con questo film conquista il pubblico estero aggiudicandosi la “Vela d’argento” al Festival di Locarno del 1963 e altri riconoscimenti a Londra e a Taormina. Nel 1965 con “Questa volta parliamo di uomini”, si cimenta con un film a episodi, in cui dirige Nino Manfredi. Sempre in quegli anni, decide , firmandosi con lo pseudonimo di George H. Brown, di esordire con due “musicarelli”: “Rita la zanzara” (1966) e “Non stuzzicate la zanzara” (1967). Nel 1968 dirige un film western, “The Belle Starr Story”, con Elsa Martinelli. Lina decide di tornare dietro la macchina da presa nel 1972 con “Mimì metallurgico ferito nell’onore” interpretato da un fantastico Giancarlo Giannini. Lina si avvale della collaborazione dello scenografo Enrico Job, con cui si sposa, e sforna film dai titoli complessi: “Film d’amore e d’anarchia ovvero: stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza” (1973), “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974), con Mariangela Melato e Giancarlo Giannini, “Notte d’estate con profilo greco occhi a mandorla e odore di basilico” (1986), con Michele Placido. Nel 1976 grazie a “Pasqualino Settebellezze” Lina riesce a raggiungere il successo internazionale e a conquistare il mercato americano ottenendo, come prima regista donna, ben quattro nomination agli Oscar: migliore regia; miglior film straniero; migliore sceneggiatura; migliore attore protagonista. Nel 2004 ha diretto il film “Peperoni ripieni e pesci in faccia” con Sofia Loren. Nel 2010 è stata la volta di “Mannaggia alla miseria”.