E’ giunto quasi al termine l’undicesimo giorno di ricerche per il piccolo Gioele, 4 anni, scomparso lo scorso 3 agosto insieme alla mamma Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata poi morta nei boschi di Caronia. Le campagne della cittadina nei pressi della A20 Messina Palermo sono battute da circa 70 persone tra vigili del fuoco, polizia, protezione civile, carabinieri e guardia di finanza.
Le ricerche del piccolo Gioele
Le ricerche, dopo alcuni video che attesterebbero la presenza del bimbo con la madre a Caronia, si stanno concentrando nei luoghi vicini al ritrovamento per spingersi fino a dove, secondo i soccorritori, un bimbo di 4 anni impaurito poteva arrivare. Per agevolare le operazioni, si sta procedendo al decespugliazione della zona e si stanno utilizzando i cani molecolari.
I vigili del fuoco hanno messo in campo un’unità specializzata nella topografia applicata al soccorso, squadre speleo, velivoli a pilotaggio remoto per monitorare dall’alto la zona di ricerca. Collabora alle ricerche anche un nuovo consulente, geologo forense specializzato nella ricerca di corpi sottoterra.
L’appello del papà
“Chiunque abbia visto qualcosa dopo l’incidente, nelle campagne, si faccia avanti, chiami la polizia. Io amo mio figlio e lo voglio trovare“. E’ l’accorato appello che Daniele Mondello, papà di Gioele, ha lanciato nella speranza che se qualcuno abbia delle informazioni si faccia avanti.
Nella giornata di oggi, il legale della famiglia Mondello, Pietro Venuti, ha incontrato il procuratore Angelo Cavallo al quale ha manifestato alcuni dubbi e preoccupazioni dei familiari di Gioele.
“E’ chiaro- aggiunge- che c’è un vasta area che deve essere attenzionata, quindi è necessario un maggiore contributo da parte delle forze dell’ordine nella ricerca – ha dichiarato il legale -. La famiglia crede che lei avesse il desiderio di recarsi alla Piramide di Fiumara d’Arte, desiderio maturato nel corso di questa chiusura per il Covid, lo aveva rappresentato ai familiari e anche al marito ma si era allontanata senza dire il programma che effettivamente aveva in mente”.