“Un piano B l’abbiamo proposto alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ma non ha voluto ascoltare: siamo molto preoccupati, siamo fermi al palo perché c’è stato e c’è un ritardo incolmabile. In buona parte su questo stallo c’è una responsabilità della ministra, ma c’è una corresponsabilità del governo”. E’ quanto ha dichiarato la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, in una conferenza stampa.
“Serve un provvedimento legislativo che abbia una copertura strutturale – ha dichiarato la Gissi – la nostra preoccupazione è che al primo settembre, alle tante difficoltà storiche si assoceranno quelle dovute al Covid. Si è fatto tardi molto presto“, ha affermato, spiegando che “con la ministra abbiamo iniziato a discutere il 1 aprile; il Covid si è affacciato a febbraio. La ministra era concentrata con le attività di passerella: l’interesse non era a costruire ponti per superare un fiume in piena. Chiedere 80 mila posti vuoti non vuol dire che ci saranno 80 mila assunzioni; la ministra mente sapendo di mentire” ha concluso la Gissi ricordando alcuni numeri: bisognerà coprire più di 21 mila posti per gli Ata e più di 200 mila cattedre vacanti e in deroga.
Il comunicato dei sindacati Cisl Uil, Cgil, Snals e Gilda
Sono insufficienti le risorse per circa 1,4 miliardi di euro stanziate per la scuola che potrebbero arrivare a 2,4 solo se verrà stanziato l’ulteriore miliardo promesso dalla Ministra Azzolina: lo dicono Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda della scuola nella conferenza stampa. Le risorse comporterebbero in media per ogni singolo istituto una dotazione finanziaria aggiuntiva di poco più di 300.000 euro da impegnare e suddividere tra interventi di sicurezza e di riorganizzazione delle attività didattiche, calcolano i sindacati.
I sindacati chiedono l’istituzione di una specifica modalità di controllo del territorio da parte delle ASL attraverso l’individuazione da parte della ASL di un medico a cui la scuola possa rivolgere per qualsiasi consulenza relativa all’emergenza; una procedura standardizzata per la gestione e la segnalazione alla ASL di sospetti casi COVID; l’individuazione in tutte le scuole del medico competente che effettui la sorveglianza sanitaria.
Per i sindacati occorre mettere a disposizione delle scuole un organico aggiuntivo sia per il personale docente che ATA da utilizzare per: eventuale sdoppiamento o articolazione delle classi, laddove necessario; incrementare la didattica in termini di potenziamento orario; sostenere il lavoro laboratoriale (Assistenti tecnici in ogni scuola di base), la didattica, la sorveglianza e assistenza degli alunni, intensificare le pulizie con più collaboratori scolastici.
Fondamentale sarebbe avere a settembre, in ogni scuola, anche in quelle sottodimensionate, tutti i ruoli coperti in modo stabile e definitivo: gli insegnanti nelle classi, il Dirigente scolastico in ogni scuola, il DSGA in ogni scuola e ogni segreteria completa dei suoi addetti, l’assistente tecnico in ogni laboratorio, i collaboratori scolastici in tutti i posti disponibili, concludono Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda.