La televisione a colori in Italia compie 43 anni. L’evoluzione della TV a colori grazie all’ipertecnologia ha rivoluzionato l’industria e la vita di tutti i giorni.
Lo storico annuncio di Maria Giovanna Elmi del passaggio Rai alla televisione a colori ©Tv2000it
La tecnica di trasmissione della Tv a colori
La televisione a colori è la tecnica di trasmissione e visualizzazione di immagini in movimento complete dell’informazione di colore originale. La tecnica si basa fondamentalmente sulla scansione delle componenti di colore fondamentali RGB (rosso, blu e verde) e sulla sua riproduzione su schermi mediante fosfori o pixel complessi composti da tre elementi più piccoli, uno per il colore rosso, uno per il blu ed uno per il verde. La tecnica si è sviluppata grazie al progresso delle tecnologie elettroniche e soprattutto alla progressiva riduzione delle dimensioni dei componenti.
Prima trasmissione a colori di Mike Bongiorno, alla tv svizzera, nel programma “Personaggi in fiera” del 1975 ©80video
I primi test
Già a metà degli anni ’70, la Rai aveva fatto i primi test e sperimentazioni con spezzoni, accompagnati da musica, rimasti però episodi isolati fino alla data ufficiale di addio di addio al bianco e nero televisivo.
L’Italia si adeguò agli standard tecnologici più avanzati con evidente ritardo, rimanendo intrappolata nello scontro tra i due formati europei SECAM (Séquentiel Couleur à Mémoire) e PAL (Phase Alternating Line). Da quest’ultimo uscì vincitore quest’ultimo.
Il cambiamento portò a un’intensa riqualificazione dei palinsesti, che potevano beneficiare della vivacità realistica delle tinte naturali.
La parità culturale
Il nuovo assetto cromatico della tv pubblica fu accolto con fermento dai telespettatori, che con questa conquista riuscirono a rivendicare parità culturale con gli altri paesi. Alcune stazioni locali avevano già riproposto trasmissioni a colori provenienti dalle vicine Svizzera, Montecarlo e Jugosliavia prima del ’77. La soddisfazione di guardare i propri programmi preferiti nella nuova veste colorata, però, fu tutt’altra storia.