Un’accusa pesantissima quella lanciata a un 56enne di Palazzo Pignano, nel Cremonese, arrestato col sospetto di essere l’omicida di sua moglie. La donna, di 49 anni, secondo quanto emerso dai primi rilevamenti sulla dinamica della morte, sarebbe stata picchiata fino a essere uccisa all’interno della propria abitazione. Dopo il pestaggio, è l’ipotesi degli investigatori, l’uomo sarebbe fuggito con la sua auto, per essere poi rintracciato in mattinata dai carabinieri a Rivolta d’Adda, dov’era finito dopo aver vagato per ore a bordo della propria vettura. Il 56enne, un operaio, è stato poi interrogato in caserma rispondendo alle domande degli inquirenti, per poi essere condotto nel carcere di Ca’ del Ferro a Cremona, con l’accusa di essere l’omicida di sua moglie.
Il ritrovamento
Poco dopo il delitto, in casa sarebbe rientrato anche il figlio 12enne della coppia, il quale però non si sarebbe accorto di quanto accaduto, poiché quasi subito accompagnato da suo padre da uno zio, in zona Agnadello, dove lo aveva portato prima di darsi alla fuga. Ignoti, per il momento, i motivi del delitto, così come le circostanze in cui questo si è consumato. Sul corpo della donna è stato disposto un esame autoptico, che dovrà fornire le risposte definitive circa la dinamica dell’omicidio. A dare l’allarme sarebbe stato proprio lo zio al quale il 12enne era stato lasciato, preoccupato dal fatto di non riuscire a contattare nessun membro della famiglia. Sembra che la vittima soffrisse di una malattia degenerativa.
Secondo un primo rilevamento, la donna avrebbe perso la vita a seguito di un forte pugno sulla testa o per uno schiaffo. In attesa di ulteriori sviluppi dell’indagine, resta l’orrore di una famiglia distrutta da una violenza tuttora senza risposta.