Quando si pensa al morbillo, la prima cosa che viene in mente è la malattia infettiva altamente contagiosa causata da un virus. Alcuni scienziati hanno scoperto che anche le stelle possono avere questa “malattia”. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature Astronomy dal gruppo coordinato da Yazan Al Momany, dell’Osservatorio astronomico di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è stata realizzata grazie ai telescopi dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso).
Il morbillo delle stelle
Ovviamente, non si parla della malattia che può colpire gli esseri umani. In realtà, si tratta di macchie molto luminose che coprono circa un quarto della superficie delle stelle e sono provocate da campi magnetici. Gli autori dello studio, spiegano che questa scoperta potrebbe aiutare a far luce sull’origine dei campi magnetici in molte nane bianche, stelle simili al Sole che si trovano nello stadio finale della loro vita.
Le macchie delle stelle
Queste macchie, spiegano gli autori dello studio, sono diverse da quelle solari, che appaiono scure e circa 3.000 volte più piccole. La spiegazione, sottolineano gli esperti, è che sono più luminose e più calde della superficie stellare circostante, a differenza del Sole dove le macchie appaiono, invece, scure perché più fredde.
Dove si trovano queste stelle
Le stelle col morbillo sono nascoste all’interno di ammassi globulari e sono definite dagli astronomi stelle estreme del ramo orizzontale. Hanno una massa pari a circa la metà del Sole, ma sono quattro o cinque volte più calde. Sono, inoltre, tormentate da super-eruzioni superficiali, milioni di volte più energetiche di quelle del Sole. Le loro macchie bianche appaiono e scompaiono, mentre le stelle ruotano, provocando cambiamenti regolari di luminosità.