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Cieco per l’Inps ma guidava l’auto, truffa da 90mila euro

Si faceva accompagnare dalla moglie che fingeva di aiutarlo, e per questo indagata, solamente presso lo sportello bancario

Scoperto un altro “furbetto” falsamente invalido. Per l’Inps infatti era “cieco assoluto” ma in realtà era perfettamente idoneo per il rilascio della patente di guida. I finanzieri del comando provinciale di Vicenza hanno così smascherato un uomo residente a Schio che risultava beneficiario, dal dicembre 2013, di pensione di invalidità e di indennità speciale di accompagnamento in qualità di “cieco assoluto” ed eseguito il sequestro preventivo di beni per circa 90mila euro, quanto cioè percepito in maniera fraudolenta.

Indagini

Le indagini – riporta Ansa – hanno permesso di scoprire come l’uomo fosse vedente e in grado di svolgere attività del tutto incompatibili con la condizione certificata. Guidava la propria auto, faceva jogging, svolgeva piccoli lavori di edilizia. Nel 2014 e nel 2017 aveva persino rinnovato la patente di guida. Si faceva accompagnare dalla moglie che fingeva di aiutarlo, e per questo indagata, solamente presso lo sportello bancario per la sottoscrizione di documenti relativi al conto corrente. Durante le visite per il riconoscimento dello status di “cieco assoluto”, si è ricostruito, l’uomo era stato poco collaborativo chiudendo gli occhi o ribaltando le pupille verso l’alto, asserendo che la luce gli provocasse dolore e impedendo così la quantificazione esatta del visus e del campo visivo. La cecità era stata però riconosciuta perché il paziente è affetto da glaucoma acquisito ad un occhio. Il Tribunale di Vicenza, accogliendo la richiesta del pm titolare delle indagini e condividendo le ipotesi investigative delle Fiamme Gialle, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente fino a concorrenza di € 87.583,90, pari al totale delle pensioni di invalidità nonché delle indennità speciale di accompagnamento indebitamente percepite dal dicembre 2013 ad oggi. Sono stati sottoposti a vincolo reale l’autovettura di proprietà dell’indagato, 1 conto corrente, 2 carte prepagate e 1 deposito risparmio.

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