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Fase 2: quali sono i 12 punti del patto proposto dalla Cisl?

Dalle infrastrutture alla nuova politica industriale, ecco la strategia Cisl

Punto per punto, ecco la proposta della Cisl al governo Musumeci per un patto in 12 punti che superi la Fase 2.

Le infrastrutture

La Sicilia ha necessità del “modello Morandi” per sbloccare opere per più di 12 miliardi. Serve semplificare e accelerare. E per questo è “importante pensare a gestioni commissariali per le opere strategiche e per itinerari che possano costituire grandi dorsali di comunicazione”.

Il lavoro

Per far fronte alla crisi più devastante dal dopoguerra, gli ammortizzatori sociali devono essere estesi. L’assegno di ricollocazione va erogato a tutti i disoccupati, non solo ai percettori del reddito di cittadinanza. Inoltre, servono un forte investimento su politiche attive, formazione, riorganizzazione, smart-working, competenze digitali. E la riforma dei centri per l’impiego.

Salute e sicurezza

Per la Cisl, l’attuazione del protocollo nazionale sul contrasto alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro, sottoscritto il 14 marzo e integrato il 24 aprile, è imprescindibile. Idem riguardo all’intesa regionale del 19 marzo. Ma vanno anche rilanciati “ruolo e funzioni del già esistente comitato regionale di coordinamento”.

Medicina del territorio e integrazione sociosanitaria

Mai più, afferma la Cisl, scure sulle politiche per la salute. Per il sindacato, “va adeguata e riqualificata” la rete ospedaliera siciliana. E anche per questo le risorse del Mes senza condizionalità, “a una regione come la nostra, farebbero molto comodo”. Inoltre, va ridisegnata la medicina del territorio restituendo nuova centralità ai medici di famiglia.

Un nuovo welfare

“Desideriamo – puntualizza la Cisl – un sistema di welfare universale, solidale, inclusivo e sussidiario, che abbia al centro chi è più fragile: famiglie povere, minori e giovani, persone anziane, disabili, i non autosufficienti, i malati cronici“. Il sistema attuale è invece “frammentato, disomogeneo, emergenziale, riparatorio e assistenziale”.

Scuola e formazione

“Riorganizzare subito le attività scolastiche, dei nidi e delle scuole dell’infanzia, per essere pronti a settembre”, rimarca la Cisl sollecitando “investimenti in ristrutturazione e adeguamento dell’edilizia scolastica, con misure a integrazione di quelle nazionali”.

l turismo e i beni culturali

Il piano Cisl propone interventi che vadano al di là dell’emergenza e che tengano conto dell’elevatissimo numero di stagionali per i quali il lavoro per quest’anno è compromesso: “molti di loro rimarranno a casa e non matureranno neppure il diritto alla Naspi”. Inoltre, “si potrebbe pensare a Zes centrate sui distretti turistico-culturali”.

L’ambiente

Per la Cisl è fondamentale “mettere a sistema, anche attraverso una struttura di coordinamento, il lavoro dei forestali, dei consorzi di bonifica e dell’Ente di sviluppo agricolo (Esa)”. Ma il sindacato chiede anche di puntare sui boschi e sulla loro manutenzione per attivare sistemi virtuosi di economia circolare.

L’agroalimentare

“Promuoverne lo sviluppo – insiste la Cisl – facendo leva sulle risorse non spese della programmazione 2014-2020 ma evitando finanziamenti a pioggia e canalizzando semmai gli interventi su produzioni con alto valore aggiunto”. Al riguardo va pure verificata la possibilità di erogare un contributo alle aziende per le spese relative ai protocolli anti-contagio.

Sburocratizzare

“Pensiamo a una pubblica amministrazione efficiente, snella, semplificata. E che garantisca i livelli essenziali dei servizi”. Per questo c’è bisogno di riorganizzazione e di “potenziare gli organici con un piano di assunzioni stabili”. Ma vanno anche armonizzati i sistemi informativi, di comunicazione e gestione. E vanno previsti programmi straordinari di formazione.

Sbloccare i cantieri

“Tenendo conto delle raccomandazioni delle autorità sanitarie nazionali e regionali, dei protocolli sottoscritti e sulla base di un largo uso dei dispositivi di protezione individuale (Dpi), chiediamo – insiste la Cisl – che ripartano al più presto i cantieri, soprattutto quelli di piccole dimensioni, privati e pubblici”. Inoltre va ridotto drasticamente il numero delle stazioni appaltanti.

Una nuova politica industriale

La Cisl sollecita una nuova politica “basata sulla sostenibilità sociale e ambientale, che tenga conto della rivoluzione digitale in corso e della necessaria riconversione ecologica”. Ma è necessario, insiste il sindacato, rafforzare i servizi pubblici e le infrastrutture. E potenziare il contrasto a economia illegale, mafie e criminalità.

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