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Omicidio Luca Sacchi, il 18 maggio al via il processo

Il giovane personal trainer romano fu ucciso con un colpo alla testa nella notte tra il 23 e il 24 ottobre mentre si trovava davanti a un pub

Lunedì 18 maggio, davanti alla prima Corte di Assise di Roma prenderà il via il processo per l’omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni, ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre, a Roma, con un colpo di pistola alla testa mentre si trovava davanti a un pub nella zona di Colli Albani.

Il processo

Alla sbarra, con rito ordinario, ci saranno Valerio del Grosso e Paolo Pirino, i due ventenni di San Basilio, ritenuti gli autori materiali dell’aggressione, Marcello De Propris, che avrebbe consegnato l’arma del delitto, il padre di quest’ultimo, Armando, accusato della detenzione della pistola, e Anastasya – la fidanzata di Luca – coinvolta nella seconda parte dell’inchiesta per la violazione della legge sugli stupefacenti. La Procura contesta a Del Grosso, Pirino e De Propris anche l’aggravante della premeditazione. I tre si trovano attualmente in carcere, mentre Anastasya è sottoposta all’obbligo di firma. Non sarà in aula Giovanni Princi, l’ex compagno di classe di Luca Sacchi, che sarà processato con rito abbreviato il 28 maggio prossimo.

Il caso

Era la notte tra il 23 e il 24 ottobre, quando Luca e la sua fidanzata si si trovavano nei pressi del pub John Cabot, fra via Teodoro Mommsen e via Bartoloni, stretto tra l’Appia Nuova e il Parco romano della Caffarella. Secondo alcuni testimoni, la coppia era seguita da un’auto Smart di colore bianco, da cui sarebbero scese alcune persone per strappare la borsa alla ragazza. Secondo altre informazioni riferite da Fanpage, gli aggressori avrebbero avuto un marcato accento romano. I due banditi, scesi dall’auto, hanno dapprima strattonato la giovane, poi le hanno intimato di consegnarle la borsa: “Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto Luca ha reagito bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito, ma è intervenuto l’altro aggressore che gli ha sparato alla testa”, raccontò la giovane che, nel corso delle indagini è passata da testimone oculare a indagata.

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