“Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte non aveva ancora finito di rispondere alle domande post-conferenza stampa sul ‘dl rilancio’ e già avevamo ricevuto centinaia di messaggi di famiglie preoccupate e stanche. Non è così che si rilancia il futuro del Paese, evidentemente il foverno non ha ascoltato il grido di dolore dei nuclei familiari, specie quelli con figli. Ma restare sordi a questi bisogni vuol dire non rendersi conto della gravità della situazione”, afferma il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, commentando i contenuti del “dl rilancio” presentato poco fa dal premier Conte.
Nessuna proposta accolta
“Fino a oggi siamo stati molto collaborativi e comprensivi con l’esecutivo – prosegue De Palo –, ma dobbiamo registrare che nessuna delle nostre proposte, tutte peraltro ampiamente sostenibili, concrete e di buon senso, è stata accolta: non c’è nessun assegno straordinario per figlio, il congedo parentale è ancora fermo al 50 per cento, il contributo per gli autonomi continua a non tenere in considerazione i carichi familiari e la presenza di figli a carico, come peraltro neppure il reddito di emergenza. Nessuna risposta adeguata per le politiche di conciliazione lavoro-famiglia, né per i bisogni scolastici dei nostri figli o per le scuole paritarie. Rimane, preoccupante, la discriminazione fiscale delle famiglie. Di 80 miliardi di euro stanziati in deficit che peseranno sulle spalle dei nostri figli e nipoti, tra questo e il decreto precedente, ai nuclei familiari resta poco o nulla”.
26 milioni di famiglie
“Probabilmente il governo sa che 26 milioni di famiglie italiane, che hanno saputo rispondere senza polemiche e con responsabilità alle misure di contenimento per l’emergenza sanitaria, non possono scioperare e, nonostante tutto, dovranno continuare a fare gli ammortizzatori sociali di un Paese che sembra non volerle vedere. Ci spiace molto, ma ci teniamo a sottolineare come il messaggio, lanciato dal presidente Conte, secondo cui aiutando i lavoratori si aiutano automaticamente le famiglie non sta in piedi. Dobbiamo prendere atto che il nostro non è un Paese a misura di famiglia”, conclude De Palo.