Conte: “Le iniziative autonome di singoli enti sono illegittime” – Video

Il premier Conte riferisce in Parlamento. Il dibattito al Senato, Renzi: non ho negato pieni poteri a Salvini per darli ad altri

Nella giornata di oggi il premier Giuseppe Conte ha tenuto un’informativa, prima alla Camera e poi in Senato sull’emergenza sanitaria causata dal coronavirus e le misure adottate dal governo in questi mesi.

La contestazione alla Camera

Alla Camera dei Deputati, il premier è stato contestato dall’opposizione perché non ha indossato la mascherina, ma il presidente della Camara Roberto Fico, ha ricordato la decisione dei capigruppo secondo i quali dai banchi del governo è rispettata la distanza di sicurezza e quindi si può non mettere la mascherina a differenza di quanto deciso nel caso in cui si parli dai banchi dei deputati.

Le parole di Conte

“Stiamo affrontando un’emergenza che non ha precedenti nella storia della Repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico”, ha detto il premier Conte, sottolineando che “il governo ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c’è stato un accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale”. Sulle misure per il coronavirus, ha voluto sottolineare il premier, c’è stata una “discussione ampia con i membri del governo, forze di maggioranza, parti sociali ed enti territoriali riuniti in una cabina di regia. Anche il Parlamento è stato costantemente e doverosamente informato”.

Imperativo decidere su basi scientifiche

“Il governo ha adottato da subito un indirizzo di merito e di metodo che prevede un costante confronto con il Comitato tecnico scientifico – ha affermato – in modo da seguire un principio di conoscenza scientifica nelle sue decisioni. La conoscenza ha salde basi scientifiche – ha aggiunto -. E’ imperativo categorico per un governo che deve proteggere la vita dei cittadini porre a fondamento delle proprie decisioni non già libere opinioni che si susseguono ma le raccomandazioni di qualificati esponenti del mondo scientifico”. “Quello messo in campo è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio“.

Serve prudenza

Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno – ha aggiunto – Un rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto, stima che la riapertura totale al 4 maggio porterebbe a un rischio elevatissimo di ripresa del contagio”. Il premier ha ribadito che non si può permettere che gli sforzi compiuti fino ad ora siano resi vani per delle imprudenze compiute in questa fase. “Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del ‘chiudiamo tutto’ al ‘riapriamo tutto’ rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi”. “Il 4 maggio è il primo passo fondamentale e necessario affinché tutto il Paese possa incamminarsi sulla strada di una conquista di una vita serena: questa fase sarà di convivenza con il virus e non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità”.

Iniziative autonome illegittime

“Stiamo affrontando un’emergenza che non ha precedenza nella storia della Repubblica – ha detto ancora il premier – siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico”. Sulla presa di coscienza collettiva, ha spiegato Conte, “il governo ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c’è stato accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale“. E, precisa, nessuno spazio per decisioni autonome da parte delle Regioni: “Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali, ma basato su rilevazioni scientifiche… iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”.