Si ricomincia qualcosa, a step, come previsto. Ma comunque l’Italia ci prova. A ripartire nonostante il Covid ancora in atto e, nondimeno, ad adottare quelle misure necessarie per consentire una ripresa parziale con tutte le precauzioni anti-coronavirus. Fase 2 che il premier Conte ha discusso in un vertice a Palazzo Chigi con i capi delegazione della maggioranza e, ora, con i rappresentanti delle Regioni di Anci e Upi. Il grosso della questione è già stato in parte definito: si riprenderà a scaglioni, con intervalli da regione a regione e, in modo progressivo, da attività ad attività. Misure che verranno inserite in un nuovo Dpcm, atteso fra oggi e domani, nel quale le varie regioni troveranno il vademecum di ripartenza dopo aver esposto le proprie strategie.
Piani regionali
Qualche regione ha già definito il piano dopo-lockdown: la Lombardia, ad esempio, ha già disposto misure di sicurezza sui mezzi pubblici e, a partire da mercoledì, darà nuovamente il via ai mercati all’aperto, con le precauzioni del caso (distanza di sicurezza, oltre a mascherine e guanti). Il Veneto, prima regione ad annunciare l’allentamento delle restrizioni, consentirà il ritiro di persona del cibo take away (“Abbiamo applicato la legge, meglio ancora le direttive del governo – ha detto il governatore Luca Zaia -. Mi aspetto novità nelle prossime ore”), mentre in Toscana la ripartenza comincerà con il settore industriale e i lavori pubblici. Anche in questo caso, saranno adottate tutte le precauzioni del caso. Per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, il governo dovrebbe mettere in campo misure come lo stop ai licenziamenti per altri due mesi, di fatto una proroga di quanto già stabilito nel precedente decreto Cura Italia.
La lettera dei sindaci
Assieme alle Regioni, si muovono anche i Comuni. Alla presidenza del Consiglio, arriva una missiva dell’Anci, che richiede garanzie e, soprattutto, che nessuno resti indietro nella fase di ripartenza: “Noi Sindaci, fin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni, che riteniamo doveroso. Oggi, confermando la nostra leale collaborazione, rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza”.