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Covid: oltre 140mila morti nel mondo, in Usa è nuovo record di decessi

Trump vuole "Aprire l'America" in 3 fasi. A New York lockdown prolungato fino al 15 maggio. La Catalogna cambia metodo di conteggio: numero dei morti raddoppiato. Belgio primo Paese in Europa per morti rispetto alla popolazione

Il numero totale di morti per coronavirus nel mondo ha raggiunto quota 140.773, secondo l’ultimo bilancio della Johns Hopkins University. I casi di contagio sono in tutto 2.101.164. Gli Stati Uniti registrano il maggior numero di vittime, seguiti dall’Italia che ha superato i 22mila morti e dalla Spagna, con 19mila decessi.

Usa

Nuovo record di morti negli Stati Uniti a causa del Covid-19. Secondo i dati forniti dalla Johns Hopkins University, infatti, nelle ultime 24 ore si sono registrati 4.491 decessi in più, il che porta il numero totale delle vittime a quasi 33.000. Dati differenti sono forniti dall’American Centers for Disease Prevention and Control, che parla di 4.141 nuovi decessi nelle ultime 24 ore, “probabilmente” collegati al coronavirus, e di 31.071 morti complessivi.

Ripartenza

Trump vuole “Aprire l’America” in 3 fasi. Si intitola “Aprire l’America” il documento che il presidente ha condiviso con i governatori sulle linee guida del governo per far ripartire l’attività produttiva dopo il lockdown. Lo anticipa la Cbs, precisando che sono previste 3 fasi e che le raccomandazioni “sono basate sui dati” e sulla possibilità di “mitigare i rischi e proteggere i più vulnerabili”. In America sono 22 milioni le persone senza lavoro. Le riaperture, a discrezione dei governatori, potranno avvenire su base statale o anche contea per contea: non è stata indicata una data. Nonostante le pressioni del presidente Trump (“Superato il picco, ora le direttive per riaprire”) New York resterà in lockdown fino al 15 maggio: il governatore Andrew Cuomo ha prolungato lo stop delle attività non essenziali nello Stato.

Tributo alle vittime del coronavirus in Spagna

Spagna

La Catalogna ha cambiato metodo di conteggio e inizia già a vedere gli effetti: il numero dei morti è quasi raddoppiato nella regione che, dopo Madrid, è quella più colpita dalla Spagna. La Generalitat (il governo catalano) che fino ad ora riportava soltanto i casi e le morti confermate in strutture sanitarie, ha integrato i dati con le informazioni provenienti dai servizi funebri, permettendo quindi di conteggiare anche i decessi nei centri per anziani e nelle abitazioni. Sono 3.242 le vittime aggiuntive, per un totale di 7.097. In Spagna sono 185mila i contagi e 19.315 i decessi.

Belgio

Il Belgio supera la Spagna e diventa il primo Paese in Europa per morti rispetto alla popolazione. Con i 417 nuovi decessi segnalati oggi, il totale delle vittime ha toccato quota 4.857. Per un Paese che conta circa 11,5 milioni di persone questo significa una media di 419 morti per milione di abitanti. In base ai calcoli effettuati da Afp e Politico, il dato belga supera per la prima volta quello della Spagna (409) ed è superiore anche ai numeri dell’Italia (358) e di Paesi vicini come Olanda (193), Francia (263) e Regno Unito (202).

Gran Bretagna

A oggi le vittime in Gran Bretagna sono 13.729. Ma il conteggio è ancora legato solo ai decessi che avvengono negli ospedali. Il Governo ha ammesso che i dati sono una sottorappresentazione della realtà, perché non includono i morti nelle case di riposo, abitazioni e in altri luoghi.

Perù

Il bilancio dei contagiati e dei morti dovuti al coronavirus ha compiuto un altro deciso passo in avanti in Perù, dove nelle ultime 24 ore il numero dei pazienti risultati positivi è cresciuto di 1.000 persone attestandosi a quota 12.491, mentre le vittime sono salite a 274. Questo colloca il Perù al secondo posto per quantità di contagi dopo il Brasile e al quarto per persone decedute, dietro Brasile, Messico e Ecuador. Il presidente della repubblica, Martin Vizcarra, ha annunciato che, al fine di contenere l’avanzata del Covid-19, il governo ha deciso una estensione dello Stato di emergenza e dell’isolamento sociale obbligatorio fino al 26 aprile.

Brasile

In Brasile ci sono 29.971 casi confermati di Covid-19 e 1.866 morti. Il presidente  Jair Bolsonaro ha licenziato il ministro della Sanità, Luiz Henrique Mandetta. Gli attriti fra Mandetta e Bolsonaro avevano tenuto banco prima e durante la pandemia, esasperati dall’aperta contraddizione fra il Ministero della Salute e Planalto, totalmente difformi, almeno nelle fasi iniziali, sulle misure ritenute necessarie per tutelare i cittadini brasiliani. L’ex ministro Mandetta era stato fra quelli che, fin da subito, avevano fatto pressione affinché il Brasile adottasse il lockdown come misura preventiva. Per Bolsonaro il lavoro deve andare avanti per il bene del Paese.

Il ministro della Sanità brasiliano, Luiz Henrique Mandetta

Corea del Sud

La Corea del Sud ha registrato giovedì 22 nuovi casi di infezioni da coronavirus, a 10.635 totali: per il quinto giorno di fila, i contagi si sono attestati sotto quota 30, secondo gli aggiornamenti quotidiani del Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc). I decessi sono aumentati di una unità, a 230, mentre i pazienti guariti e dimessi sono stati 72, per 7.829 complessivi.

Cina

La città di Wuhan, il focolaio del coronavirus in Cina, ha rivisto sorprendentemente al rialzo i dati su contagi e decessi. I contagi sono aumentati di 325 unità salendo a 50.333, i morti di 1.290 unità raggiungendo la cifra di 3.869. Il quartier generale municipale impegnato in prevenzione e controllo del Covid-19 afferma che la “revisione è conforme alle leggi e al principio di responsabilità”. La pandemia mette in ginocchio l’economia cinese con il Pil che affonda.

 

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