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Lo scudo dell’unità nella responsabilità

Sembra che la pandemia che ci colpisce così duramente, almeno questo dicono i dati, stia rallentando la propria espansione. Da numeri che nella fase più acuta si moltiplicavano, a quelli odierni che in percentuale si riducono e si rimpiccioliscono progressivamente. Sarà per questa ragione che già da qualche giorno si intensifica la discussione sulla fase 2: la gestione del fenomeno pandemico fino al suo esaurimento; l’allestimento di politiche economiche efficaci che siano in grado di assorbire in breve tempo il black out produttivo che si è reso necessario per arginare la malattia.

Questi due aspetti essenziali di valutazione, rivestono un’enorme importanza per il nostro futuro, e dai suoi esiti dipendono la coesione sociale nel paese, e quel clima sociale così prezioso per risultati economici, ma anche in grado di rafforzare le istituzioni ed il sistema democratico. In caso contrario, però, il risultato può indirizzarsi in tutt’altre situazioni. Ad esempio: la crisi economica americana del ’29, che coinvolse fortemente anche l’Europa, negli USA originò il ‘new deal’ che riedificò economia, occupazione e rese più forte la Democrazia e la fiducia nelle istituzioni; in Germania invece istaurò il nazismo.

Questa diversità di esiti, naturalmente, non dipese da destini fortunati o sfortunati di quei popoli, bensì dalle condizioni di coesione sociale al momento presenti. Nel nuovo mondo le istituzioni erano credibili, e le leadership politiche fortemente ancorate alla democrazia, la struttura economica, seppur danneggiata, poté subito ripartire. In Germania la situazione fu l’esatto contrario. I nazisti poterono profittare della debolezza della Repubblica di Weimar, della esasperazione sociale interna per numeri esorbitanti di disoccupati, della frustrazione del popolo tedesco sottoposto a pesi durissimi di risarcimento di danni di guerra non sopportabili, decisi dal trattato di Versailles.

Nelle circostanze in cui ci troviamo di solito, quando si è lungimiranti, ci si occupa di scelte per risolvere i problemi sul tappeto, ma raramente della sorte della Democrazia. Eppure è proprio la Democrazia efficiente, che è il presupposto fondamentale che fa la differenza per ottenere la buona economia. Dunque le scelte che sapremo prendere per la ripresa, che dipenderà dalla buona convivenza nella Ue, saranno fondamentali per riprendere il nostro cammino in strade sicure. Lungo questa strada  possono essere appostati imbonitori, avventurieri di ogni risma, indigeni e stranieri. In questi casi, l’unità nella responsabilità, è l’unico e indiscutibile scudo per poterci difendere.

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