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Coronavirus, ministra Catalfo firma decreto su indennità 600 euro

Castelli: "E' necessario garantire un minimo di reddito a chi non ce l'ha perché le persone devono pagare le bollette e mangiare". Crimi: "Lavorare insieme per realizzare un reddito di emergenza"

La ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto interministeriale che fissa le modalità di attribuzione dell’indennità riconosciuta dal comma 2 dall’art. 44 del decreto Cura Italia, Istituzione del Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus Covid-19. Il sostegno al reddito dei lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, danneggiati dall’emergenza Coronavirus, è costituito da un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro. Il decreto stabilisce che l’importo sarà riconosciuto ai lavoratori che abbiano percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35 mila euro; ai lavoratori che, sempre nell’anno di imposta 2018, abbiano percepito un reddito complessivo compreso tra 35 mila e 50 mila euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, sempre a causa del virus Covid-19. Le domande per l’ottenimento dell’indennità possono essere presentate da professionisti e lavoratori autonomi presso gli enti di previdenza ai quali sono iscritti.

Castelli

“E’ necessario garantire un minimo di reddito a chi non ce l’ha perché le persone devono pagare le bollette e mangiare: su questo c’é grande unità come c’é stata per il sostegno agli autonomi” previsto dal decreto Cura Italia. Lo ha detto Laura Castelli, viceministro all’economia, in una videoconferenza su facebook con Alberto Unia, assessore alla Protezione civile del Comune di Torino, dedicata alla rete solidale di Torino. “Io vedo un clima unito di maggioranza e opposizione – ha concluso – si sta lavorando per creare insieme, spero prosegua così”.

Redito di emergenza

Il capo politico del M5S, Vito Crimi, invita a lavorare insieme per realizzare “un reddito di emergenza”. “Chi fino a ieri voleva abolire il reddito di cittadinanza, oggi vuole estenderlo – scrive Crimi su Twitter -. Dunque avevamo ragione: se 2,5 milioni di persone resistono è grazie alla misura voluta da M5S. Ora lavoriamo insieme a uno strumento analogo per chi è senza reddito: un reddito di emergenza”.

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