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L’equinozio? In Usa è il più anticipato degli ultimi 124 anni

Negli Stati Uniti, in base al fuso orario e al fatto che il 2020 è un anno bisestile, si è verificato il 19 marzo scorso 

La primavera inizia il 21 marzo? Non sempre, e non ovunque. Quest’anno – per esempio, l‘equinozio di primavera è avvenuto in Europa il 20 marzo ma negli Usa è stato il più anticipato degli ultimi 124 anni, perché, in base al fuso orario, si è verificato il 19 marzo.

In anticipo

Per “equinozio” si intende una uguale durata del giorno e della notte perché quando il Sole si trova all’equinozio rimane 12 ora sopra l’orizzonte e 12 ore sotto. Il termine stesso deriva infatti dalle parole latine aequus, che significa uguale, e nox, che significa notte. Quest’anno l’evento astronomico, che segna l’inizio ufficiale della primavera nell’emisfero settentrionale e dell’autunno nell’emisfero meridionale, è in anticipo di qualche ora rispetto allo scorso anno perché il 2020 è un anno bisestile. L’equinozio accade – spiega all’Ansa l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope – quando “il Sole nel suo moto apparente tra le stelle lungo l’eclittica, ovvero la proiezione in cielo dell’orbita della Terra, incrocia da Sud verso Nord l’equatore celeste ovvero la proiezione in cielo dell’equatore della Terra”. Se la data sul calendario oscilla tra il 19 e il 21 marzo  è per ‘colpa’ degli anni bisestili che hanno introdotto un giorno in più ogni 4 anni grazie alla riforma del calendario voluta da papa Gregorio XIII. “Lo scorso anno l’equinozio di primavera – spiega Masi – si è verificato il 20 marzo alle ore 22,58 italiane, quest’anno è caduto il 20 marzo alle ore 4,50 italiane, ma quando nel 2024 avremo di nuovo l’anno bisestile l’equinozio di primavera sembrerà ancora più in anticipo rispetto a quest’anno perché sarà alle 4,07 italiane”. E nei prossimi anni? L’equinozio di primavera si verificherà il 20 marzo fino al 2047 mentre nel 2048, a causa di questi slittamenti, cadrà il 19 marzo e da quell’anno in poi si alternerà tra il 19 e 20 marzo, finché – finalmente – nel 2102 tornerà a essere il giorno 21 marzo. Peccato che saremo in pochi ad assicurarcene si persona.

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