Un gesto che è “un modo per essere presenti, per come è possibile di questi tempi, in mezzo alla gente”. Domani, a mezzogiorno, tutte le chiese delle diocesi di Torino e Susasono invitate a suonare le campane a distesa.
Per ricordare
“Le campane sono il segno di quella “vicinanza” che dura da secoli, nei piccoli centri come nelle grandi città- spiega l’arcivescovo di Torino-Susa, monsignor Cesare Nosiglia-.Una vicinanza che riguarda le persone, non gli edifici. Sono il segno che il Signore in mezzo a noi non dimentica nessuno e che noi non ci dimentichiamo a vicenda, anche se non possiamo raggiungerci. Le campane suoneranno alle 12 quando il Santo Padre recita l’Angelus, la preghiera mariana che scandisce ogni giornata della Chiesa. Lo reciteremo anche noi insieme con lui”. Aggiunge Nosiglia: “A Maria e alla sua intercessione affidiamo la nostra diocesi di Torino e quella di Susa, quanti soffrono a causa del coronavirus, quanti dono deceduti e quanti si prodigano per curare e assistere i malati”. L’invito di monsignor Nosiglia a che suonino le campane si aggiunge al richiamo di una preghiera costante di singoli, famiglie, comunità religiose “per tutti noi che viviamo l’emergenza nel nostro territorio”. Alle 11 di domenica 15 l’arcivescovo presiede la celebrazione eucaristica che viene trasmessa in streaming dalla sua cappella privata. Per seguire la celebrazione ci si può collegare al sito www.diocesi.torino.it. Sempre sul sito si trovano le indicazioni per partecipare ogni giorno alla recita del Rosario e alle altre funzioni che la diocesi di Torino e la Chiesa italiana organizzano per questi giorni di sospensione delle celebrazioni.
Espressione di solidarietà e preghiera
Anche a Roma, fa sapere la Comunità di Sant’Egidio, ogni sera alle 20, a partire da Santa Maria in Trastevere, tutte le chiese del rione faranno suonare le loro campane per dieci minuti in espressione di vicinanza, solidarietà e preghiera nei confronti di tutti coloro che in questi giorni soffrono per le conseguenze del coronavirus, per le loro famiglie e per tutte le persone più fragili e a rischio.