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Coronavirus: al Divino Amore una giornata di digiuno e preghiera per l’emergenza

Il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni, ha fatto sapere che, per l'occasione, Papa Francesco invierà un videomessaggio

Domani 11 marzo, il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis, celebrerà – senza fedeli – la messa al santuario della Madonna del Divino Amore nella giornata di digiuno e preghiera per l’emergenza coronavirus.

Il videomessaggio del Papa

Nel frattempo, il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni, ha fatto sapere che in occasione della “Santa Messa celebrata in assenza dei fedeli, promossa dal cardinale vicario Angelo De Donatis presso il Santuario della Madonna del Divino Amore per la Giornata di preghiera e digiuno, Papa Francesco invierà un videomessaggio nel quale rivolge la sua preghiera alla Vergine”. “In questi giorni di emergenza sanitaria – prosegue il direttore della Sala Stampa Vaticana – Il Santo Padre affida la Città, l’Italia e il mondo intero alla protezione della Madre di Dio, come segno di salvezza e speranza”.

Il Papa in diretta streaming dalla biblioteca del Palazzo Apostolico durante la recita dell’Angelus – Foto © Vatican Media

La lettera del cardinale Vicario De Donatis

Nei giorni scorsi, il cardinal Vicario De Donatis, tramite una lettera, si era rivolto ai fedeli della Diocesi di Roma invitandoli ad una giornata, l’11 marzo, di preghiera e di digiuno con l’intento di esprimere il necessario sostegno al personale sanitario “che si sta spendendo con generosità e sacrificio nella cura dei malati. Le offerte si potranno consegnare al Centro per la Pastorale Sanitaria del Vicariato “e saranno devolute per coadiuvare i presidi medici. Continua il Cardinale: “Pregheremo per quanti sono contagiati e per chi si prende cura di loro; e per le nostre comunità, perché siano testimonianza di fede e di speranza in questo momento”.

“Il Centro per la Pastorale Sanitaria, dall’inizio dell’anno, invita a celebrare ogni mese, il giorno 11, la giornata mensile del malato. Vista la necessità del momento, in comunione con il Consiglio Episcopale, chiedo a tutti i cristiani di Roma, di offrire una giornata di preghiera e di digiuno, mercoledì 11 marzo 2020, per invocare da Dio aiuto per la nostra città, per l’Italia e per il mondo. Lo stesso giorno presiederò una Santa Messa dal Santuario del Divino Amore alle 19 che vi invito a seguire in diretta su Telepace (canale 73 e canale 515 di Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma”.

Una situazione preoccupante

Perché, questa “è una situazione a cui non siamo abituati, che ci preoccupa, ma soprattutto ora siamo chiamati a vivere con la forza della fede, la certezza della speranza, la gioia della carità. Mettendoci in ascolto della Parola di Dio di ogni giorno, vogliamo leggere questi tempi con i Suoi occhi, aiutando le nostre comunità a tornare a Lui, a riscoprire ciò che è essenziale, a ritrovare il gusto della preghiera. Sono questi i giorni in cui infondere speranza, in cui trasmettere fiducia, in cui metterci in ginocchio per intercedere per il mondo. Penso all’intercessione della regina Ester per la salvezza del suo popolo (cfr. Est 4,17) e all’insegnamento di Gesù sull’efficacia della preghiera (cfr. Mt 7,7-12). Questa forza la sperimentiamo in particolare quando siamo consapevoli delle nostre debolezze, delle nostre fragilità, del senso di smarrimento che avvertiamo davanti all’imprevisto e all’ignoto”.

Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” (Mt 7,7).
Chiedere è l’atteggiamento del mendicante che ha bisogno di ricevere dagli altri ciò che non può ottenere con le proprie forze. A Dio chiediamo ciò che non possiamo procurarci da soli: il soffio della vita, il perdono, la pace interiore, la salvezza. Cercare indica un movimento, un darsi da fare per avere prima di tutto “il Regno di Dio e la sua giustizia” (cfr. Mt 6,33), certi che Dio provvederà per ciò di cui abbiamo bisogno. Bussare è desiderare di entrare nell’intimità del Padre, cioè nella Sua volontà, attraverso la porta della misericordia che è Cristo stesso.

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