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Conte e Macron a Napoli: “Frontiere aperte”

Provano a tracciare un quadro dell'emergenza coronavirus Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron, che a Napoli si ritrovano per l'importante bilaterale del XXXV vertice intergovernativo. Un incontro che scorre in circa un'ora, forte dell'intesa che la decisione del presidente francese di lasciare aperte le frontiere con l'Italia aveva già messo in discesa, arrivando peraltro in contemporanea al provvedimento di Israele che chiudeva la via aerea con il nostro Paese e rispediva indietro 56 connazionali: “Quest'emergenza non riguarda solo l'Italia – ha spiegato il premier in conferenza stampa – ci hanno consigliato i massimi esperti e stiamo attuando le loro misure, condivise con i governi territoriali. Abbiamo il dovere di lavorare uniti, tenere unito il governo per tenere unita la nazione. Gli stessi che oggi ci dicono aprite tutto, ieri ci dicevano chiudete tutto. Bisogna essere lucidi per affrontare queste emergenze”. Non solo: secondo Conte, “chiudere le frontiere sarebbe un danno economico irreversibile e non praticabile”.

“Nessuna paura”

Fianco a fianco al presidente francese, il premier italiano ha ribadito che oggi, “con le prime misure adottate rigorose abbiamo spinto per ottenere un importante effetto contenitivo, adesso dobbiamo entrare nell'ottica – sempre con ausilio dei massimi esperti  – che il Paese non si deve paralizzare”. E quello di Napoli lo definisce un “bel segnale, una città che non ha paura, una città che vive la sua normalità, tutto il Paese deve cercare di vivere con giusto atteggiamento. Non dobbiamo aver paura”. Il premier ha inoltre specificato che “il governo fin dall'inizio ha affrontato con grande responsabilità l'emergenza, che non riguarda solo l'Italia e in prospettiva riguarderà anche Paesi che sembrano meno coinvolti. Abbiamo seguito una linea di massima precauzione mettendo in atto tutte le misure suggerite dalla comunità scientifica”.

Macron: “Lavorare insieme”

Del rischio coronavirus in Francia, il presidente Macron era stato allertato in mattinata dai medici dell'ospedale Pitié-Salpetrière, a Parigi, i quali hanno parlato dell'epidemia come estremamente rapida nella sua diffusione, prospettando per la Francia “uno scenario all'italiana”. E ne prende coscienza anche il leader dell'Eliseo: “Dobbiamo sapere che ci devono essere risposte europee, dobbiamo adeguarci. Abbiamo bisogno di grande flessibilità”. Ma non c'è solo il tema coronavirus in agenda. O meglio, non del tutto. La questione dell'epidemia entra trasversalmente anche nell'incoraggiamento (e la critica) che il presidente francese rivolge all'Europa: “Italia e Francia vogliono lavorare insieme per rendere l'Ue più solidale, più sicura, più sociale, più rispettosa dell'ambiente e anche più forte del mondo… Non siamo soddisfatti del vertice del bilancio, nelle prossime settimane dobbiamo continuare a lavorare per un compromesso valido per perseguire l'agenda strategica”.

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