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Vertice Ue concluso, prendono il via i “Mille giorni”: in testa lavoro, crescita e flessibilità

I vertici europei si sono conclusi, la nomina del Ministro degli esteri Mogherini ad Alto Rappresentante è finalmente avvenuta. E il premier torna da Bruxelles colmo di ambizioni, prontissimo per l’alzata del sipario sul programma di legislatura che era stato presentato a giugno, il percorso con cui si vuole “Cambiare il ritmo, ma non l’obiettivo” delle misure di Governo: ecco che prendono il via i mille giorni. Innanzitutto, Matteo Renzi ci ha tenuto a comunicare che “L’Italia tornerà leader in Europa”, che “Uscirà dalla recessione” e che la nomina a Lady Pesc della Mogherini “Ci rafforza, ma soprattutto ci attribuisce un ruolo e una responsabilità importanti”. Poi, prima di lasciare Bruxelles, in una conferenza stampa ha ribadito intenzioni e linee generali del “nuovo corso” italiano: “Non un nuovo corso dell’azione di governo – ha precisato – Ma un lavoro più puntuale per portare a termine le riforme già messe in cantiere, concentrando le energie sui problemi ‘numero uno’ come lavoro e crescita”. 

E il modo in cui lavoro e crescita saranno incrementati è già stato annunciato: ristesura dello statuto dei lavoratori entro il 2015, completamento delle riforme costituzionali che già da tempo sono sui binari, scuola, giustizia, sanità, pubblica amministrazione e soprattutto crescita, con la “Creazione delle condizioni per rendere l’Italia più attrattiva agli investitori stranieri”. Quello che dovrà svolgere il governo entro il 28 maggior 2017 “Sarà un lavoro articolato, sereno, passo dopo passo ma capace di scardinare il sistema”. È quasi pronto pure il sito web dedicato al programma mille giorni, così i cittadini potranno seguire i “progressi” direttamente da casa.

Il vertice europeo è stato soddisfacente per il premier: la scelta, niente affatto scontata fino a un mese fa, del ministro degli esteri italiano ad Alto Rappresentante, secondo lui rafforza l’Italia. E al centro di questa “rinascita europea”, per il premier ci sarà in primis la battaglia sulla flessibilità. Anche se non sarà semplice l’ammorbidimento dei rigoristi. E intanto emergono le “voglie di rimpasto” portate dalla nomina della Mogherini: piuttosto che una semplice sostituzione del ministro degli esteri, infatti, sembra che Matteo Renzi abbia in mente di rimescolare tutto il puzzle: “Reshuffle”, lo chiama lui. Un reshuffle che vedrà, in prima istanza, l’uscita dalla squadra del Ministro degli interni Angelino Alfano – che lascerà il suo posto a Graziano Delrio – e di Stefania Giannini, titolare della Pubblica Istruzione.

E smentendo chi gli attribuisce a giorni alterni il retropensiero delle urne anticipate, Renzi vuole imprimere un altro passo a sei mesi dal suo avvio: “I mille giorni – Chiarisce il sottosegretario Graziano Delrio – Non rappresentano un rallentamento, ma il tempo per far atterrare le cose nella vita quotidiana delle persone. Non abbiamo mai promesso di cambiare il paese in trenta giorni”, afferma rispondendo così anche alle esortazioni del Presidente di Confindustria, Squinzi. E dopo che venerdì si è parlato tanto di inutile “politica degli annunci” di Renzi, lui oggi s’è sfogato con i suoi: “Facciamo sul serio, altro che annunci”.

 

 

 

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