LāOccidente (e non solo) accoglie con speranza la nomina del governo iracheno guidato da Haider-Al Abadi. In un momento in cui il paese ĆØ lacerato dai conflitti interni, con la minaccia sempre viva dellāavanzata delle milizie jihadiste, il nuovo esecutivo puĆ² giocare un ruolo fondamentale nel processo di pacificazione, a dieci anni dalla caduta del regime di Saddam Hussein.Ā I leader di tutto il mondo si sono dunque rallegrati della notizia. A partire da Barack Obama che ha telefonato al neo premier per congratularsi del voto di fiducia ottenuto in parlamento. Da parte sua Al Abadi si ĆØ impegnato a lavorare con tutte le comunitĆ irachene cosƬ come con i partner regionali e internazionali per contrastare il Califfato di Al-Baghdadi. Anche il Segretario di Stato americano, John Kerry, in prima linea nella lotta allāIsis, ha salutato una ātappa fondamentaleā per la storia dellāIraq moderno.
Auguri e felicitazioni per Al Abadi sono arrivate anche dal Palazzo di Vetro di New York. Il segretario Generale dellāOnu, Ban Ki-moon, ha “invitato tutti i leader politici iracheni ad andare avanti sulla base di questo momento di collaborazione, per garantire una decisione senza ritardo sulla nomina dei ministri della Difesa e degli Interniā e ha poi aggiunto che āLe Nazioni Unite aspettano di lavorare con il nuovo governoā.Ā Dalla Farnesina Federica Mogherini, ha assicurato che āL’Italia ĆØ al fianco del popolo iracheno e continuerĆ a sostenere la riconciliazione nazionale ora affidata ad Al Abadi e gli sforzi per contrastare Isis, e ad aiutare con interventi umanitari le popolazioni coinvolte nel conflittoā. Particolarmente significative poi sono le parole del presidente iraniano Hassan Rowani che si ĆØ rivolto direttamente al neo primo ministro dellāIraq: āSpero che durante il vostro mandato la calma torni totalmente nel paese”.