Sono entrate in vigore stamani le nuove sanzioni economiche decise dalla Commissione Europea nei confronti della Russia. Da Washington Barack Obama annuncia che gli Usa «si uniscono alla Ue nella risposta alle azioni illegali in Ucraina». Le sanzioni americane colpiranno finanza, energia e difesa mentre quelle europee restringeranno l’accesso ai mercati finanziari europei a cinque banche controllate dallo stato russo, di tre industrie produttrici di armi e dei tre colossi del petrolio Transneft, Rosneft e Gazprom-neft. Nonostante Bruxelles si dichiari disponibile a rivedere il pacchetto entro fine settembre se dovessero esserci risvolti positivi nella crisi ucraina, il rublo è subito crollato in borsa ai minimi storici.
Il Cremlino, nel condannare l’operato americano ed europeo, sottolinea che Mosca non sarà la sola a rimetterci. “Le sanzioni, senza dubbio, stanno causando alla Russia un certo disagio: allo stesso tempo, è chiaro che queste sanzioni danneggiano le imprese e i contribuenti europei, come sta già accadendo”. Lo ha detto l’addetto stampa presidenziale russo Dmitry Peskov. Peskov ha anche detto che la Russia intende continuare a promuovere la stabilizzazione della situazione nel sud-est dell’Ucraina. Il portavoce del ministero degli esteri Serghiei Lavrov avverte che le misure europee «rappresentano una linea assolutamente non amichevole, che contraddice gli interessi della stessa Ue» e che la risposta «sarà commensurabile». «Con l’adozione di queste misure – aggiunge – l’Ue ha di fatto compiuto la sua scelta contro il processo per una soluzione pacifica della crisi ucraina».