I jihadisti dell’Isis continuano ad espandersi e negli ultimi giorni, in Siria, hanno raggiunto e conquistato almeno 60 villaggi curdi. La zona, nel nord del Paese, permette al Califfato di controllare una lunga striscia di frontiera con la Turchia, necessaria ad importare armi e uomini. Ed è proprio questa invasione che sta portando ondate di rifugiati verso i confini dello stato turco: negli ultimi giorni si è raggiunto il numero di 70mila ingressi e la priorità del presidente Erdogan, secondo quanto riferito alcuni giorni fa alla stampa locale, è quella di “prendersi cura di queste persone nei limiti dei confini siriani”. È questo il motivo per cui oggi, dopo circa una settimana di apertura, le frontiere sono state chiuse nuovamente.
Questa decisione è stata adottata per una serie di motivi, tra i quali ci sono le tensioni verificatesi tra i curdi e le forze dell’ordine del governo di Ankara. All’orizzonte c’è, in ogni caso, il rischio di una nuova emergenza umanitaria. L’Alto commissario Onu per i rifugiati Al Huissein ha dichiarato che “i civili curdi alla ricerca di rifugio in Turchia potrebbero giungere a centinaia di migliaia”