Antonie Dau Van Duong è finalmente libero: il 26enne attivista cattolico è stato rilasciato, dopo 3 anni di prigionia in Vietnam. Secondo quanto riporta Asia News, le autorità hanno ordinato la scarcerazione anticipata, commutando i 6 mesi ancora da scontare in 18 mesi aggiuntivi di libertà vigilata.
Intervistato da Radio Free Asia (Rfa), l’attivista ha raccontato di aver subito orribili violenze nel centro penitenziario di Nghi Kim: “sono fortunato perché sono ancora vivo”, ha spiegato Duong. Nei tre anni di carcere, infatti, il 26 avrebbe subito umiliazioni di ogni tipo, compreso il sequestro della Bibbia, percosse e torture. “I secondini hanno permesso agli altri prigionieri di picchiarmi -ha raccontato Duong- due di loro lo hanno fatto dalle 10 di sera alle 4 del mattino. Ringrazio Dio, poter essere ancora qui, in piedi, oggi. Avrei potuto morire. Il mio corpo era preda di terribili sofferenze, ma ho continuato a pregare e mi sono ripreso”.
Antonie Dau Van Duong era stato incriminato nel maggio 2012, insieme ad altri 4 attivisti cattolici con l’accusa di “propaganda contro lo Stato”, a causa di volantini inneggianti alla democrazia: condannati in base all’articolo 88 del Codice penale vietnamita, una norma spesso usata per zittire i dissidenti. Ma il carcere duro non ha piegato lo spirito dell’attivista: mentre le guardie carcerarie hanno parlato di un “completo processo di rieducazione del giovane”, Duong ha risposto: “In realtà, non mi sono affatto rieducato!”, assicurando che la sua lotta per la democrazia in Vietnam non finirà.