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Quattro casi sospetti di Ebola in Spagna, uno accertato

[cml_media_alt id='10291']Maria-Teresa-Romero-jpg[/cml_media_alt]Ebola ha raggiunto 7000 persone uccidendone più della metà. I Paesi africani in cui si sta espandendo sono stati isolati e circoscritti dalla comunità internazionale, ma il virus continua ad espandersi e dopo aver ucciso un texano, arriva anche in Europa. Più precisamente a Madrid. E’ stata contagiata Maria Teresa Romero, l’infermiera di 44 anni che ha curato due missionari malati rientrati dall’Africa occidentale poco prima del loro decesso. La donna, spiega il personale dell’ospedale madrileno Carlo III La Paz, non ha mai stabilito contatti pericolosi con gli uomini che ha assistito: aveva solo cambiato il pannolino ad uno dei due pazienti e raccolto alcuni oggetti dalla sua stanza dopo il decesso. “Probabilmente – ha affermato la donna – mi sono toccata il volto con un guanto”.

Oltre a Maria Teresa, ad esser ricoverate nell’ospedale della capitale spagnola sono altre tre persone: suo marito, che non presenta sintomi ma preoccupa comunque i medici, e altre due infermiere appartenenti alla squadra che ha assistito i due missionari spagnoli. Preoccupavano il personale ospedaliero anche le condizioni di un’altra infermiera e di un turista nigeriano, ma i loro test sono risultati negativi.
Madrid sta tenendo sotto monitoraggio tutte le 52 persone che negli ultimi giorni sono entrate in contatto con la Romero: 22 con le quali la donna ha avuto a che fare nell’ospedale, e 30 suoi colleghi.
La 44enne, nel frattempo, si trova in condizioni stabili: viene curata con le trasfusioni del sangue appartenente a Paciencia Melgar, la suora guarita dopo aver contratto l’Ebola in Liberia. Il dirigente della struttura ospedaliera, Rafael Perez-Santamarina, ha affermato in una conferenza di voler “tranquillizzare la società. È una cosa che ci ha colti di sorpresa, ma ora stiamo rivedendo tutti i protocolli di prevenzione perché non torni a ripetersi”.

Il governo spagnolo, di fronte alla minaccia, sembra essere sicuro delle proprie azioni: “Madrid partecipa ai programmi di prevenzione dall’8 agosto, quando Ebola è stata dichiarata emergenza internazionale – ha dichiarato il ministro della Sanità Ana Mato – e sono stati rispettati tutti i protocolli di sicurezza: doppi guanti, tute di protezione, maschere”. Il virus, tuttavia, ha continuato a propagarsi, e per centinaia di persone potrebbe esser stato fatale anche solo il tragitto compiuto in metropolitana dall’infermiera per recarsi in pronto soccorso: L’Ebola è estremamente contagioso e Madrid, di fronte a questa emergenza, dovrà essere capace di scongiurare altri casi raddoppiando – se non triplicando – i propri sforzi.

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