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Responsabilità civile dei giudici, presto il parere del Csm

Affrontare subito il problema della responsabilità civile dei magistrati: lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini a Radio 24. La prossima settimana, ha spiegato Legnini, “inizieremo ad esaminare questo provvedimento e vedrete che l’atteggiamento dell’organo di autogoverno sarà costruttivo e propositivo”.

L’ultimo capitolo dello scontro alla procura di Milano era approdato al Csm nei giorni scorsi: il plenum dell’organo di autogoverno dei magistrati ha approvato ieri il parere critico della Sesta Commissione sul decreto legge che riguarda il processo civile. Sono stati 20 i voti a favore, compreso quello del vice presidente: nessun voto contrario, astenuti il pg della Cassazione Gianfranco Ciani e il laico di Fi Antonio Leone.

Il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura non ha nascosto l’irritazione per lo scontro alla procura di Milano tra il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo: “Indebolisce l’autorevolezza e il prestigio di un ufficio così importante – ha spiegato Legnini – che ha fatto un pezzo di storia di questo Paese: noi abbiamo il dovere di ripristinare questo prestigio e questa autorevolezza. In due giorni, abbiamo avviato la procedura: decideremo in fretta e decideremo nel modo più giusto che gli organi chiamati riterranno”.

Legnini ha poi assicurato l’intensione di affrontare velocemente il carico di lavoro che grava sul Consiglio anche per effetto del ritardo nella sua nuova costituzione. “La responsabilità civile dei giudici è un tema che si pone all’ordine del giorno in Parlamento, al Senato. Il Csm – ha aggiunto – proporrà qualcosa. Ma non anticipo nulla perché mi sono impegnato a rispettare il principio di collegialità”. Secondo il vicepresidente, serve stabilire “modi, regole, costumi chiari nel rapporto tra i magistrati requirenti e decidenti, e con i mezzi di informazione. La patologia risiede nell’assenza di regole”.

Il vicepresidente del Csm è poi intervenuto nel merito della questione della responsabilità civile: “Deve finire la stagione dell’uso personale a fini di gloria dei magistrati. Bisogna coltivare un’altra ambizione – ha spiegato – quella cioè di porre a capo degli uffici giudiziari italiani chi per davvero lo merita e chi ha capacità organizzative. Nei prossimi mesi, nei prossimi anni saremo chiamati a ridisegnare i vertici del tribunale, della corte d’appello e quant’altro: se vinciamo quella sfida, governeremo bene”. Privilegiando il merito, ha concluso Legnini, non si privilegia l’appartenenza: “Questo sarebbe un obiettivo, ed è condiviso anche dalle correnti. Poi dovremmo vedere se alla prova dei fatti questo si verificherà”.

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