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Nel mirino dell’Isis i giornalisti. E Obama convoca il vertice di guerra

Poliziotti, giornalisti e funzionari governativi sono nel mirino di possibili attacchi dei “lupi solitari” in Usa che si ispirano ai terroristi dell’Isis. Secondo un allarme congiunto dell’Fbi e del dipartimento della Sicurezza nazionale inviato alle forze dell’ordine, un portavoce dello Stato islamico ha registrato un messaggio audio in cui esorta i simpatizzzanti dei jihadisti in Occidente ad attaccare “soldati, benefattori, polizia, membri della Sicurezza e dell’Intelligence”.

Intanto il presidente americano, Barack Obama, ha convocato un nuovo vertice di guerra per fare il punto sulla lotta della coalizione internazionale contro l’Isis in Iraq e in Siria, dove i jihadisti sembrano proseguire nella loro avanzata nonostante settimane di raid aerei degli Usa e di alcuni Paesi alleati. I miliziani hanno preso oggi il pieno controllo della regione di Hit, nella provincia di Al Anbar, 150 chilometri a ovest di Baghdad, come riferisce la televisione panaraba Al Jazira. L’esercito iracheno, ha detto il corrispondente da Baghdad, ha affermato di avere eseguito una “ritirata strategica”, lasciano Hit nelle mani dell’Isis, due settimane dopo l’inizio di un’offensiva jihadista nella regione.

Quarantasei persone sono state giustiziate nelle ultime 48 ore dai jihadisti dello Stato islamico a Mosul, in Iraq. Lo riferiscono fonti della seconda città irachena conquistata dall’Isis. Citate dal quotidiano panarabo al Arabi al Jadid, edito a Beirut con fondi del Qatar, le fonti affermano che 12 vittime erano siriani accusati di “spionaggio” in favore della Coalizione anti-Isis.

La sorella di John Cantlie, il britannico prigioniero dell’Isis, ha lanciato un appello video ai jihadisti affinché riattivino il dialogo con la famiglia del giornalista che è stato usato dai miliziani come strumento di propaganda in una serie di video in cui, su chiara indicazione dei suoi carcerieri, criticava l’Occidente. Jessica Cantlie nel filmato afferma come sia ”frustrante” che i contatti siano stati interrotti per volontà dei jihadisti e arriva addirittura a implorarli.

Mentre i miliziani sul terreno assediano Kobane e minacciano anche Baghdad, la propaganda jihadista continua a lavorare a pieno regime, scagliandosi contro i “crociati” e i simboli dell’odiato Occidente. La bandiera dell’Isis che sventola sull’obelisco di piazza San Pietro è l’ultima provocazione dello Stato islamico tramite la sua rivista online “Dabiq”. Sulla copertina dell’ultimo numero, diffusa da Site, campeggia la bandiera nera e il titolo “Crociata fallita”, evidentemente con riferimento ai raid della coalizione a guida Usa contro l’Isis.

Non è la prima volta che il Califfo attacca simbolicamente il centro della cristianità. In un recente messaggio dello Stato islamico, il 22 settembre, il portavoce Abu Muhammad al Adnani minacciava di “conquistare Roma e spezzare le croci con il permesso di Allah”. Roma di solito viene considerata nei messaggi jihadisti più come simbolo dell’Occidente “crociato” che come luogo fisico, ma certo l’allerta resta altissima. Al Baghdadi ha inoltre dichiarato ufficialmente guerra anche a Twitter, affermando che i suoi dirigenti ‘devono morire’.

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