Pressing di alleati e consiglieri su Barack Obama per intensificare la campagna militare contro l’Isis. Nella convinzione che i raid aerei non siano sufficienti a sconfiggere il nemico, gli alleati di vecchia data ma anche i più recenti premono per un’azione più ampia ed efficace per sconfiggere l’Isis, che nel frattempo ha inviato rinforzi a Kobane per combattere i curdi.
L’avanzata dei militanti solleva infatti dubbi sulla strategia americana, da più parti è ritenuta inadeguata e insufficiente di fronte alla minaccia jihadista. Gli attacchi aerei, secondo molti, non stanno avendo l’impatto necessario e non stanno infliggendo lo sperato colpo definitivo all’Isis. La battaglia, anche se solo aerea, rischia così di essere molto più lunga del previsto, aumentando le chance di un ulteriore rafforzamento del Califfato. Le critiche mosse hanno finora avuto come esito l’intensificarsi dei raid aerei: negli ultimi due giorni ne sono stati condotti 25, di cui 10 in Iraq e 15 in Siria. Gli attacchi delle ultime ore, secondo l’Osservatorio Nazionale per i diritti umani, avrebbero causato almeno 10 vittime.