L’ultima volta che Iran Air aveva ricevuto una commessa da parte dell’americana Boeing era il 1978. Dopodiché, la crisi degli ostaggi e uno stop durato oltre trentacinque anni. Fino a mercoledì, quando il produttore ha rivelato di aver venduto materiali di sicurezza al vettore della Repubblica islamica. La stessa industria ha precisato di aver dato alla Iran Air “manuali, disegni, carte di navigazione e dati”. Le vendite avvenute tra giugno e settembre di quest’anno, hanno prodotto 12mila dollari di profitto e sono stati resi possibili da un permesso concesso alla Boeing “per un periodo di tempo limitato” di fornire all’Iran “pezzi di ricambio che servono per motivi di sicurezza”, ma non nuovi aerei. Le motivazioni politiche della decisione sono evidenziate nella parte della nota della Boeing là dove dice che le componenti sono state commerciate “in linea con le indicazioni del governo degli Stati Uniti in relazione a negoziati in corso”. Il riferimento appare essere ad un accordo interinale tra i 5+1 (i cinque membri del Consiglio di sicurezza più la Germania) e l’Iran sul suo programma nucleare, firmato nel mese di novembre.
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