Saranno processati da tribunali militari gli studenti egiziani accusati di attaccare istituti scolastici e università. Lo ha stabilito un decreto legge del presidente Abdel Fattah al-Sisi, nel quale si spiega che i soldati lavoreranno a fianco dei poliziotti per garantire la sicurezza di ”istituzioni e luoghi pubblici”. Le scuole e le università sono considerati luoghi pubblici, ha precisato il primo ministro egiziano Ibrahim Mahlab in un’intervista con l’emittente Cbc Two. La legge, spiega, rispetta ”la volontà popolare”.
Dalla deposizione del presidente islamico Mohammed Morsi il 3 luglio dello scorso anno, le università sono state teatro di proteste pressoché quotidiane contro quello che gli studenti hanno denunciato come un golpe e contro il ”governo militare” di al-Sisi. Dall’inizio del nuovo anno accademico l’11 ottobre, la polizia egiziana ha fatto irruzione in almeno cinque università e arrestato oltre 180 studenti.