Gli Stati Uniti tornano sui propri passi e cambiano strategia. Il presidente americano Barak Obama ha chiesto al team della Sicurezza nazionale di rivedere la politica Usa verso la Siria, dopo aver realizzato che l’Isis potrebbe non essere sconfitto senza una transizione politica nel Paese e la destituzione del presidente Bashar al Assad. La revisione chiesta da Obama è una tacita ammissione che la strategia iniziale di tentare di contrastare l’Isis senza concentrarsi anche sulla deposizione di Assad è stata errata.
Solo la scorsa settimana, la Casa Bianca ha organizzato quattro incontri con il team per la sicurezza nazionale, uno dei quali presieduto da Obama e gli altri dal segretario di Stato. Questi incontri, nelle parole dei funzionari, “sono stati guidati in larga misura su come la strategia sulla Siria si inserisce in quella contro lo Stato Islamico. Il problema del lungo regime in Siria è ora aggravato dalla realtà che per sconfiggere davvero l’Is, abbiamo bisogno non solo di una sconfitta in Iraq, ma di una sconfitta in Siria”.
L’attenzione del presidente americano verso la politica estera sarà sempre più accentuata nei prossimi mesi e nei prossimi due anni, dopo che nelle elezioni di metà mandato ha perso il controllo sia di Camera e Senato e quindi ha le armi spuntate in politica interna.