Il presidente francese Francois Hollande, nei giorni scorsi, aveva già anticipato la presenza di due francesi all’interno del video diffuso dall’Isis sull’uccisione dell’operatore umanitario Peter Kassig. Il primo, già identificato dalle autorità, è Maxime Hauchard, 22enne e originario di Rouen, zona della periferia di Parigi. Il secondo, invece, è stato riconosciuto questa mattina dai servizi di intelligence: è Michael Dos Santos, anche lui 22enne e originario della Val-de-Marne.
Hollande, parlando a Canberra, ha sottolineato che il ruolo dei due uomini all’interno dell’organizzazione deve essere ancora determinato con certezza: “Ciò che per ora possiamo dire – ha aggiunto – è che ci sono due cittadini francesi che sono stati identificati”.
Una cosa hanno in comune i due ventiduenni: la provenienza. Entrambi, infatti, sono originari delle cosiddette banlieues, le zone periferiche dei grandi agglomerati urbani francesi. Le stesse banlieues che nel 2005 erano state protagoniste dei violenti scontri in cui, oltre alla morte di due persone, si era vista anche la distruzione di scuole, automobili, edifici e aziende.
L’autoproclamato califfato islamico è la prima organizzazione terroristica della storia che punta all’arruolamento internazionale: i militanti sono anche cyberattivisti; le informazioni vengono diffuse su Twitter, Facebook, riviste e siti web. L’indifferenza e la lontananza delle istituzioni nei confronti delle fasce più emarginate della popolazione occidentale tende a generare in un risentimento che troppo spesso, come cronaca racconta, sconfina nel reclutamento delle organizzazioni terroristiche.