Basta con gli stereotipi sul mondo arabo creati dai militanti islamici: a dirlo è la Regina Rania di Giordania, con un intervento sorprendente, fatto dal pulpito del Media Summit di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. “Una minoranza di estremisti religiosi è particolarmente efficiente nello sfruttamento dei social network per ridefinire la nostra identità – ha spiegato la Regina – diffondere informazioni infondate e dirottare l’Islam lontano dalle sue radici”.
Le immagini cruente di torture e decapitazioni, sapientemente divulgate con fini di terrorismo dalle organizzazioni criminali “non ci rappresentano”: così Rania ha ammonito il mondo dei media da Abu Dhabi. Il mondo arabo, ha detto la Regina di Giordania, deve reagire a tutto questo: restare in silenzio significa “rendesi complici dell’Isis”.
“Sebbene Osama Bin Laden sia morto – ha detto Rania – la sua ideologia è ancora più viva e pericolosa che mai e può creare danni enormi”. Per concludere, la sovrana ha invitato i giovani arabi a postare sul proprio profilo Facebook un’immagine positiva del loro mondo, della loro vita reale e della loro cultura: “Dobbiamo creare una nuova storia e trasmetterla a tutti. Perché se non decidiamo quale sia la nostra identità e quale sarà la nostra eredità, gli estremisti lo faranno per noi”.