Ogni minuto che passa si aggrava sempre di più il bilancio della strage che questa mattina è avvenuta nella Scuola pubblica militare di Peshawar. Tutto il mondo si ferma di fronte a una così gratuita violenza che non trova spiegazioni. Da un social network all’altro si moltiplicano le frasi che denunciano il dolore e la rabbia di un popolo che oggi sembra non avere più confini perché il grido dei familiari unisce i sentimenti di tutti i paesi.
La notizia dei 120 studenti uccisi questa mattina è stata commentata anche da Renzi che durante il suo intervento sul Consiglio europeo a Montecitorio ha affermato: “In una scuola del Pakistan centinaia di bambini vengono uccisi perchè i talebani dicono ‘ questo è il nostro obiettivo: la scuola’. Il sentimento che ne emerge si sintetizza in sei lettere: orrore. La politica estera non può essere considerata un giocattolino per finti diplomatici frustrati”. Poco dopo il premier scriverà su Twitter: “Bambini, bambini uccisi, bambini uccisi a scuola. Inconcepibile. Il mondo deve reagire all’orrore”. Si aggiunge alle parole di Renzi la reazione del premier britannico David Cameron che sconvolto commenta: “E’profondamente scioccante. È orribile che dei bambini siano stati uccisi solo perché andavano a scuola”.
Nawaz Sharif, premier pakistano ha definito l’attacco “una tragedia nazionale” ha lasciato Islamabad per raggiungere diretto alla volta della città di Peshawar.
Il premio nobel per la pace, la diciassettenne Malala Yousafzai alla notizia dell’attentato esclama: “Ho il cuore spezzato” e dopo qualche istante di silenzio aggiunge: “Insieme a milioni di persone piango per questi bambini, miei fratelli e sorelle. Condanno questo gesto e sto con il governo e le forze armate del Pakistan”. Lìattivista indiano Kailash Satyarthi, rivolgendosi alle emittenti locali ha gridato il suo dolore:”Vi imploro, prendete me e lasciate i bambini”.
Intanto il presidente degli Stati Uniti Barck Obama assicura la collaborazione del Paese nella lotta contro il terrorismo e dichiara in una nota: “Prendendo di mira studenti e professori in questo attacco atroce, i terroristi hanno mostrato ancora una volta la loro depravazione. Siamo al fianco della popolazione pachistana e rinnoviamo l’impegno degli Stati Uniti a sostenere il governo del Pakistan nei suoi sforzi nel combattere il terrorismo e l’estremismo e promuovere la pace e la stabilità nella regione”.
Dall’Italia si levano le voci dell’Osservatore romano “Non c’è fine all’orrore del terrorismo” e di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio: “La strage di bambini perpetrata da un gruppo di terroristi in una scuola del Pakistan suscita un orrore indicibile e impone una urgente assunzione di responsabilità a tutte le coscienze civili del mondo. Anche nel mezzo dei contrasti più irriducibili, anche nei conflitti più sanguinosi – prosegue – la vita dei bambini dovrebbe essere sacra a tutte le parti in lotta, e la scuola dovrebbe essere risparmiata dagli scontri in atto, quale luogo di dialogo, di pace, di crescita comune. Siamo di fronte ad un crimine contro l’umanità”, ha aggiunto il presidente. “Di fronte a tanto orrore lo sdegno non basta più. È urgente un responsabile intervento politico di quanti sono coinvolti nei conflitti, perché, superando l’impotenza fin qui manifestata, vengano messe in atto le iniziative necessarie per fermare i massacri. La società civile, le grandi religioni devono pretendere che le armi siano deposte e che il dialogo riparta”.