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Ebola, guarito il medico di Emergency. “Tornerò in Sierra Leone”

Sconfitta l’Ebola; guarito Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency sottoposto per più di un mese a trattamenti sperimentali. Il medico infettato dal virus in Sierra Leone è stato ricoverato dal 25 Novembre nell’ Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma. Il medico è stato sottoposto per più di un mese a una serie di trattamenti sperimentali, tra cui il plasma derivato da sangue di pazienti guariti da ebola, dal momento che non esiste ancora una terapia standard contro tale virus, il paziente zero italiano è stato seguito da un team di una trentina tra medici e infermieri. Il dottore è entrato in conferenza stampa allo Spallanzani accolto da un applauso. Presenti anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e la presidente di Emergency, Cecilia Strada, oltre al direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito.

A loro, in particolare, e ai colleghi tuttora impegnati in Africa nella lotta contro il virus si è rivolto nella lettera inviata alla sua Organizzazione lo scorso 26 dicembre, in cui per la prima volta racconta e commenta la sua esperienza. «Non credo di essere un “eroe”», ha dichiarato, «ma so per certo di non essere un “untore”: sono solo un soldato che si è ferito nella lotta contro un nemico spietato». Un nemico che, a poco più di un anno dall’inizio dell’epidemia, continua a mietere vittime in Africa Occidentale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel suo ultimo bollettino, parla di 7.905 vittime e 20.206 casi accertati, con un picco proprio in Sierra Leone (337 casi nell’ultima settimana), tra i Paesi, con la Liberia e la Guinea, più colpiti.

Il ministro della Salute ha annunciato che ad Emergency sarà conferita la Medaglia di Alto valore per la Sanità, mentre al medico contagiato una onorificenza al coraggio e alla forza di Volontà. “Ringrazio tutto il coordinamento e coloro che hanno collaborato alla guarigione di Fabrizio dimostrando che la squadra ha funzionato – ha detto la Lorenzin -. Questa è una storia di speranza e di grande felicità per me e per tutti gli italiani”. L’ultima parola al protagonista: “Tornerò in Sierra Leone a finire il mio lavoro, ma prima dovrò ricostituire il tono muscolare”.

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