Il reparto di neonatologia dell’ospedale di Careggi ha ospitato due giorni fa la prima “neonata non desiderata”, posta nella culla termica appositamente creata. E’ la prima volta che la struttura di Careggi, creata nel 2012 viene utilizzata. Il progetto, “Ninna-Ho” varato nel 2008 dalla Fondazione Francesca Rava insieme al Netwok KPMG, è il primo in Italia a tutela dell’infanzia ed è presente in molte Regioni.
Alle scorse generazioni non suona innovativa perché ricalca quella che anticamente era nota come “Ruota degli Esposti”, una nicchia di legno girevole che collegava l’esterno di chiese e conventi presso i quali venivano riposti i neonati abbandonati. Lo scopo del progetto è di prevenire i casi di infanticidio e di abbandono fortuito, notevolmente aumentati negli ultimi anni. Questa iniziativa permette alla mamma in crisi di avere assoluto anonimato, offrendole la possibilità più che di “abbandonare”, di dare in adozione quel bimbo che per diverse complicazioni non riesce ad accogliere.
Inoltre il progetto prevede che debba trascorrere un termine prima di avviare le pratiche di adozione del nascituro per lasciare alla mamma il tempo di riflettere su una decisione tanto delicata e scegliere se riprendere il neonato. La culla termica è posizionata in un luogo di facile e riservato accesso per la mamma che premendo un pulsante, apre una serranda che ospita la culla e depone il piccolo. Alcuni sensori emettono segnali della presenza del neonato, permettendo al personale di intervenire tempestivamente per dare alla creatura le cure necessarie. Questo strumento che offre alternativa alle mamme rinunciatarie e una speranza di trovare nido alle creature si rivela valido, con l’auspicio che sempre meno bambini vengano rifiutati.