La grande marcia è iniziata, la Francia rialza la testa. Centinaia di migliaia di persone, dalle più umili ai grandi del mondo, stanno sfilando per dire no al terrorismo. Ci sono molte bandiere francesi nelle mani dei manifestanti radunati a Parigi, ma anche qualche vessillo israeliano e di molti altri Paesi. Un fiume di gente ha invaso cantando la Marsigliese quella che per un giorno, come ha detto Hollande, è la capitale del mondo. Il presidente francese è attorniato dai leader mondiali di tantissime Nazioni di diverse confessioni religiose.
Nessuno slogan gridato, per rispetto delle vittime; ma tanti applausi liberatori contro lo spettro del terrorismo, della violenza, del fondamentalismo.
Su cartelli e striscioni sono numerosi i riferimenti alla religione. C’è chi scrive «io sono musulmana», altri mostrano la stella di Davide, mentre un adesivo distribuito ai partecipanti recita «tutti uniti atei, cristiani, ebrei e musulmani contro il fanatismo».
In Place de la Republique anche cartelli con scritto «Charlie Akbar», un enorme striscione con la scritta «restiamo uniti» che campeggia su un palazzo, e tantissimi cartelloni je suis charlie.
Atteso in tutto un milione di persone, misure di sicurezza eccezionali. Mobilitati 2.000 poliziotti e 1.350 militari per blindare i due differenti percorsi
