La polizia libanese ha fatto irruzione nel carcere di Roumieh, una delle più grandi prigioni dello Stato, dove sono detenuti molti estremisti islamici che da quanto emerso, potrebbero avere collegamenti con il doppio attacco kamikaze avvenuto in un bar di Tripoli il 10 gennaio. Pare che le autorità stessero cercando oggetti vietati che collegassero gli islamisti reclusi ai due attacchi suicidi.
A seguito di questa operazione il fronte Nusra, gruppo legato ad al-Qaeda che sabato aveva rivendicato l’attentato, ha minacciato su Twitter azioni contro i membri delle forze pubbliche che tiene sequestrati: “In conseguenza del deterioramento della sicurezza in Libano, sentirete sorprese a proposito del destino dei prigionieri con noi” afferma il gruppo estremista.
Nel mese di agosto, la città di Arsal è stata teatro di una feroce battaglia in cui l’esercito regolare ha affrontato ISIS e il Fronte al-Nusra arrivati dalla Siria in Libano. Negli scontri sono morti 16 soldati e 85 sono stati i feriti, decine di jihadisti si dice che siano stati uccisi, insieme a tre civili. La tregua è arrivata dopo l’intermediazione dei religiosi ma i militanti del gruppo estremista hanno preso con se 29 ostaggi. Quattro di loro sono stati uccisi nonostante i negoziati con le autorità libanesi prevedessero la loro liberazione.